Enel, buon risultato per la nuova emissione in dollari

Enel, richiesta elevata per i bond in dollari
Enel, richiesta elevata per i bond in dollari
In questi giorni Enel ha lanciato una emissione di obbligazioni in dollari Usa di dimensioni più che corpose: un totale di 4,5 miliardi di dollari Usa (circa 3,8 miliardi di euro ai cambi attuali), che rappresenta il più grande collocamento effettuato da una utility europea nel corso del 2025. L’emissione è composta da quattro tranche con scadenze diverse che vanno dai 3 ai 30 anni (la durata media è di circa 12 anni). Diversi i segnali di ottimismo legati a questa emissione, che hanno portato anche l’azione a reagire positivamente alle notizie. Innanzitutto, c’è l’importo della richiesta per il bond, pari a 14,4 miliardi (e cioè il triplo dei titoli offerti); anzi, l’ammontare dell’emissione inizialmente previsto era di 2 miliardi, alzato poi a 4,5 miliardi proprio in seguito alle richieste arrivate. Legato a questo c’è il costo medio dell’emissione: ogni scadenza paga, ovviamente, una cedola diversa, ma nel complesso il costo degli interessi per Enel è del 3,6% (meno del 4,5% inizialmente pronosticato per l’emissione da 2 miliardi). Tutto questo, insomma, conferma la fiducia del mercato nel gruppo e nella sua strategia, fiducia sostenuta anche dai risultati di bilancio in crescita: i conti del primo semestre dell’anno si erano chiusi con ricavi in aumento del 5,4% e un utile netto ordinario in progresso del 4,4%, anche grazie al minor costo per interessi. Per l’intero 2025 stimiamo un utile in crescita a 0,7 euro per azione, con ulteriori progressi a 0,72 e 0,74 euro per azione rispettivamente nel 2026 e nel 2027. Il prezzo dell’azione, tuttavia, ne tiene secondo noi già conto e ai livelli attuali il titolo appare, a nostro avviso, correttamente valutato. Non modifichiamo, perciò, il nostro consiglio. Mantieni.
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