Il Consiglio di Amministrazione di Brunello Cucinelli (91,04 euro al 1/10; Isin IT0004764699) ha approvato i dati preliminari di fatturato al 30 settembre 2025, confermando un quadro in forte crescita: ricavi oltre il miliardo di euro nei primi nove mesi, con un +10,8% a cambi correnti (+11,3% a cambi costanti). Le performance si distribuiscono in modo equilibrato: +9,2% nelle Americhe, +8,9% in Europa e +15,6% in Asia. Un risultato che rafforza le prospettive di chiusura dell’anno, con una crescita attesa intorno al 10%, sostenuta da margini “sani ed equilibrati”.
Tra i temi più delicati affrontati dal gruppo umbro vi è quello della Russia con cui la società è stata accusata di commerciare al di là delle sanzioni UE, cosa che ha fatto crollare il titolo. Brunello Cucinelli ha ribadito la bontà del suo operato. Prima dello scoppio del conflitto, il mercato russo rappresentava una quota significativa del fatturato, pari al 9,3% nel 2021. Oggi, la sua incidenza si è drasticamente ridotta: al 30 settembre 2025 il giro d’affari ammonta a circa 14,8 milioni di euro, pari all’1,4% del fatturato di gruppo.
L’azienda ha precisato che i negozi in Russia, inaugurati poco prima dell’inizio della guerra, sono rimasti chiusi dall’introduzione delle sanzioni. Nonostante ciò, la controllata locale è stata mantenuta operativa, garantendo salari pieni ai dipendenti e onorando i contratti di affitto. Il personale è stato riconvertito a vendite one-to-one nello showroom, mentre alcuni spazi multibrand hanno proseguito le attività. Nel 2024 le esportazioni verso la controllata russa erano già calate a 5,9 milioni, contro i 16,8 milioni del 2021
Cucinelli sottolinea la piena conformità alle norme comunitarie, ricordando che controlli interni e verifiche doganali italiane non hanno rilevato alcuna violazione alle restrizioni UE. In tal modo l’azienda respinge le accuse contenute in recenti report che ipotizzavano un ricorso al mercato russo per smaltire rimanenze.
Con questo approccio, la casa di moda di Solomeo ha difeso la propria reputazione e riaffermato la volontà di coniugare crescita globale e rispetto delle regole internazionali. La Russia, da mercato di primo piano, si è ridotta a una marginalità quasi simbolica, ma la gestione adottata dimostra come il brand intenda preservare coerenza, etica e immagine anche in uno scenario geopolitico complesso.
I mercati hanno reagito questa mattina con una variazione del prezzo del titolo che alle 10.30 era intorno al 3%, per poi calare poco sotto il +1,5% verso le 14.00, ma Brunello Cucinelli si era già in parte ripresa dai minimi del 26 settembre, anche se non è ritornata ai valori originali. Segno che il mercato ha approfittato della situazione per portare il titolo su valori meno elevati che in passato. Noi non mutiamo le nostre attese sull’azione che sono di un utile 2025 di 2 euro che diventeranno 2,3 nel 2026 e 2,55 nel 2027. Si tratta di stime non lontane da quelle presentate mediamente dalla comunità degli analisti. Il titolo a questi livelli continua a essere caro a livello di multipli (vedi tabella qui sotto). In più il momentum è negativo. A poco serve quindi che il rischio sia equilibrato (3/5) e che la qualità dei bilanci sia buona. Consiglio confermato. Vendi.
Multipli |
2025 |
2026 |
2027 |
P/E |
45,52 |
39,58 |
35,7 |
Mondo |
29,65 |
12,22 |
10,6 |
Italia |
28,29 |
12,56 |
11,4 |
Settore |
43,99 |
15,28 |
13,13 |
P/B |
11,02 |
9,52 |
8,43 |
Mondo |
1,27 |
1,2 |
1,1 |
Italia |
1,55 |
1,46 |
1,41 |
Settore |
2,08 |
1,93 |
1,78 |
EV/EBITDA |
17,98 |
16,72 |
15,3 |
Mondo |
8,81 |
7,84 |
7,1 |
Italia |
7,33 |
6,61 |
6,16 |
Settore |
8,84 |
7,99 |
7,21 |