La settimana delle Borse: lo shutdown non spegne i mercati

Lo shutdown, per ora, non preoccupa le Borse
Lo shutdown, per ora, non preoccupa le Borse
Lo shutdown, ovvero la chiusura forzata dei servizi pubblici non essenziali negli Usa dopo il mancato accordo sul bilancio federale, non impensierisce più di tanto le Borse, che anzi hanno chiuso in progresso: negli Usa l’indice S&P 500 segna +1,1%, il Nasdaq +1,3%. Il motivo principale dell’apparente contraddizione è che i mercati sono ormai “vaccinati”: al di là del clamore mediatico, spesso in passato episodi come questo si sono risolti in pochi giorni e con impatti limitati sulla crescita economica (lo shutdown comporta licenziamenti, e quindi minori consumi, ma se non si protrae troppo a lungo l’effetto sul Pil è limitato). In altre parole, tutto sta nel capire quanto durerà il braccio di ferro politico: se fosse breve, paradossalmente potrebbe avere un effetto positivo sulle Borse perché aumenta le attese di tagli dei tassi, mentre se si protraesse a lungo l’eventuale taglio dei tassi non compenserebbe il calo del Pil legato alla serrata generale. Ma il mercato, almeno per ora, non sembra pensare a questa seconda ipotesi. Altro elemento che ha sostenuto la Borsa Usa è il settore tecnologico (+5,1% i semiconduttori) con nuovi accordi nel campo dell’AI: questa settimana sono Samsung, SK e OpenAI ad aver annunciato nuove partnership strategiche.
Nel frattempo, anche le Borse europee hanno vissuto una settimana positiva (+2,8% l’indice dei 50 principali titoli dell’eurozona), spinto dal settore farmaceutico (vedi più avanti). La nuova settimana, tuttavia, si è aperta con il segno meno dopo l’annuncio della crisi di Governo in Francia che, per quanto già nell’aria, ha comunque frenato le Borse: l’eurozona nel suo complesso continua a rimanere fuori dalle nostre strategie di portafoglio.
A livello mondiale il settore dei titoli farmaceutici segna un roboante +9%, ma in Europa i rialzi sono anche a doppia cifra. L’iniezione di ottimismo in dosi massicce viene dall’accordo tra Pfizer e l’amministrazione Usa, che prevede una moratoria di 3 anni sui dazi e apre la strada alla speranza che la stessa “medicina” possa essere somministrata anche alle altre società del settore. Non a caso, a festeggiare in Borsa non è solo Pfizer (27,37 Usd, Isin US7170811035, +15,2%; acquista) ma un po’ tutte le società del comparto, e non solo europee: da Eli Lilly (839,87 Usd, Isin US5324571083, +15,9%, mantieni) a AstraZeneca (12650 pence, Isin GB0009895292, +15%, mantieni), a Sanofi (86,80 euro, Isin FR0000120578, +10,8%, acquista).
Scivolone dell’8% per il prezzo del petrolio (la varietà brent passa da 70,12 a 64,54 dollari al barile). Nel fine settimana l’Opec+ ha deciso di aumentare di 137mila barili al giorno la produzione di novembre, ma nei giorni precedenti i timori erano di un aumento ancora più consistente, il che ha alimentato il calo (che si sta in parte riassorbendo nella giornata di lunedì, dopo il dato comunicato). Tra le società del settore la maglia nera va a TotalEnergies (51,06 euro, Isin FR0000120271, -5,9% settimanale) che però, ai prezzi attuali, merita comunque di essere mantenuta.
Tesla ha aumentato di ben il 7,4% le consegne di auto nel 3° trimestre 2025. Questa crescita rischia, tuttavia, di nascondere profonde difficoltà strutturali e il dato del 3° trimestre va relativizzato, tanto che il risultato settimanale del titolo (429,83 Usd; Isin US88160R1014) è un calo del 2,4%. ll 30 settembre è, infatti, scaduto il credito d'imposta negli Usa per l'acquisto di veicoli elettrici e questo ha “dopato” le vendite di auto elettriche (molti consumatori hanno anticipato gli acquisti che avrebbero fatto più avanti). Con tutta probabilità, quindi, un tale livello di crescita non dovrebbe più verificarsi nel 4° trimestre che, anzi, potrebbe segnare un rallentamento. Inoltre, la gamma di Tesla, ormai obsoleta, fatica ad attrarre clienti, anche perché la concorrenza sta rapidamente rinnovando i propri modelli. Nonostante la temporanea ripresa delle vendite, Tesla deve quindi affrontare importanti sfide per riconquistare la fiducia del mercato e mantenere la sua leadership nel settore. Vendi.
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