Unicredit si prepara per una nuova fase: meno prestiti, più consulenza e risparmio gestito
Unicredit: i risultati trimestrali
Unicredit ha chiuso il terzo trimestre con risultati molto positivi.
Unicredit: i risultati trimestrali
Unicredit ha chiuso il terzo trimestre con risultati molto positivi.
I ricavi totali del gruppo Unicredit nel 3° trimestre, sono cresciuti dell’1,2% su base annua, sostenuti da una base clienti stabile e da un buon andamento delle attività sui mercati. Il margine di interesse — ovvero la differenza fra ciò che la banca guadagna dai prestiti che fa e quanto paga ai depositanti per il denaro che lasciano depositato presso la banca — rimane la voce più importante, ma ha mostrato i primi segnali di rallentamento (-2,7% su base annua). Con la normalizzazione dei tassi e la necessità di offrire condizioni migliori ai risparmiatori, i guadagni derivati dal credito sono diminuiti lievemente rispetto al trimestre precedente.
Al contempo, Unicredit sta operando un ribilanciamento del proprio portafoglio ricavi: le commissioni legate ai servizi di consulenza, investimento e assicurazione sono salite oltre gli 2 miliardi di euro, pari a circa un terzo dei ricavi complessivi del gruppo (+7,6% su base annua). La banca ha dichiarato che questo canale cresce più veloce rispetto al margine di interesse, segnalando un cambiamento strutturale nel modello di business.
Gli utili, nel periodo, sono cresciuti del 4,7% su base annua.
La banca staccherà un anticipo di dividendo, pari a 1,4282 euro per azione.
Nel piano presentato dal gruppo, gli obiettivi per il 2027 sono ambiziosi: il gruppo punta a un utile netto superiore agli 11 miliardi di euro e ad una redditività sul capitale fra le più alte del settore. Per raggiungere questi risultati, la banca si concentrerà su alcune direttrici principali.
La prima riguarda la diversificazione delle fonti di guadagno. Unicredit sta rafforzando la presenza nel settore assicurativo, dopo aver internalizzato la gestione delle polizze vita in Italia, per catturare margini maggiori. Parallelamente, cresce l’impegno in ambito risparmio gestito e consulenza finanziaria, con l’obiettivo di offrire ai clienti prodotti più personalizzati e di lungo termine.
Un secondo pilastro della strategia è la crescita internazionale. L’ingresso nel capitale della banca tedesca Commerzbank e della greca Alpha Bank rafforza la posizione di Unicredit come banca europea di riferimento, con radici solide in Italia e una presenza crescente anche in Germania, nell’Europa centrale e nei Balcani. Questo movimento, che molti osservatori indicano come parte del “risiko bancario”, segnala la volontà di partecipare attivamente al consolidamento del settore.
Infine, l’istituto prosegue nel percorso di digitalizzazione e semplificazione dei processi interni, riducendo costi e migliorando l’esperienza dei clienti tramite canali online e mobile.
La trasformazione di Unicredit riflette un cambiamento più ampio nel mondo bancario europeo. Con i tassi d’interesse in fase di discesa e un contesto sempre più competitivo, le banche devono trovare nuove fonti di reddito. Per Unicredit, questo significa passare da una banca che guadagna principalmente dagli interessi sui prestiti a una che basa buona parte della redditività su servizi di consulenza, gestione e protezione del patrimonio.
Abbiamo rivisto le stime per il titolo Unicredit. A questi prezzi, il titolo è correttamente valutato, mantienilo in portafoglio.
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