I primi 9 mesi di Geox
La situazione finanziaria è migliorata grazie anche agli effetti dell’aumento di capitale completato a giugno.
La situazione finanziaria è migliorata grazie anche agli effetti dell’aumento di capitale completato a giugno.
Nei primi nove mesi del 2025 Geox (0,2925 euro il 14/111; Isin IT0003697080) ha riportato risultati coerenti con il percorso delineato nel Piano Industriale, pur in un contesto di mercato ancora fragile e caratterizzato da consumi deboli. I ricavi sono calati del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, riduzione che si attenua al 3,8% se si esclude l’effetto della chiusura delle filiali in Cina e Stati Uniti. Nonostante il rallentamento delle vendite, il significativo contenimento dei costi, circa 20 milioni, ha consentito un recupero della profittabilità, con un rapporto tra utile industriale al netto della quota parte dei costi pluriennali “rettificato” (la società non ha specificato, ma in genere vengono tolti elementi non ripetibili e tutto ciò che in una fase di ristrutturazione può rendere difficili i confronti tra un anno e un altro falsando la lettura) e vendite superiore di circa l’1% rispetto allo scorso anno.
La situazione finanziaria è migliorata grazie anche agli effetti dell’aumento di capitale da 30 milioni completato a giugno. Il debito verso banche è compreso nell’intervallo 100–110 milioni, in linea con le previsioni.
Sul fronte commerciale, il canale Retail mostra una sostanziale tenuta (-1,9%), mentre gli altri canali risentono maggiormente delle condizioni di mercato e del processo di razionalizzazione in corso. La campagna ordini Primavera/Estate 2026 registra un lieve calo, seppur con segnali incoraggianti da alcune aree, mentre prosegue la debolezza in Russia per effetto del contesto geopolitico. La rete distributiva continua il percorso di ottimizzazione programmata, con la chiusura di diversi punti vendita (23 nuove aperture, 70 chiusure, il saldo è negativo di 47 punti vendita).
Guardando ai prossimi trimestri, la società conferma le previsioni del Piano: per l’intero 2025 è atteso un calo delle vendite non lontano dal 10%, ma con margini di profittabilità industriale in linea con gli obiettivi.
Ribadiamo le nostre previsioni: una perdita di 0,06 euro per azione nel 2025, seguita da una nuova perdita di 0,01 euro nel 2026 e da un pareggio nel 2027. Sebbene ci siano alcuni segnali di stabilizzazione il nostro approccio resta prudente, complice anche il momentum negativo, e manteniamo invariata la raccomandazione: vendi.
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