Nexi, risultati in crescita e nuove prospettive per i pagamenti digitali
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Dallo smartphone al negozio di quartiere, dal clic per un acquisto online al bonifico immediato, i sistemi di pagamento stanno cambiando pelle. Dietro questi gesti automatici si nasconde un’evoluzione più profonda, che riguarda la sicurezza, la rapidità e la libertà di scelta di chi usa il denaro.
Le innovazioni si moltiplicano: dai pagamenti istantanei ai codici QR, dai portafogli digitali alle soluzioni integrate nelle applicazioni che utilizziamo ogni giorno. Alcune modalità sono ormai parte delle abitudini quotidiane, altre si affacciano come segnali di un futuro sempre più connesso. Si parla di valute digitali, interoperabilità tra sistemi e infrastrutture capaci di trasferire denaro quasi in modo invisibile.
Secondo il rapporto Digital Payments Market Size and Growth Forecast 2025–2030 pubblicato da Mordor Intelligence, il mercato dei pagamenti digitali è destinato a crescere a un ritmo medio annuo di circa il 19% fino al 2030. Un dato che suggerisce come ciò che oggi appare consolidato sia soltanto l’inizio di un cambiamento destinato a coinvolgere cittadini, imprese, banche e pubbliche amministrazioni.
Sempre più persone usano il telefono al posto del portafoglio, anche per importi modesti. La semplicità d’uso, la rapidità e la possibilità di avere tutto a portata di mano hanno ridotto la distanza tra innovazione e abitudine. Non si tratta più di un fenomeno di nicchia, ma di una pratica quotidiana che si estende a tutte le fasce d’età.
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha introdotto regole più precise per garantire transazioni sicure e promuovere una maggiore concorrenza tra gli operatori. Le direttive sui servizi di pagamento, dalla PSD2 alla futura PSD3, - per maggiori dettagli vedi più avanti - hanno aperto la strada a un mercato più trasparente e accessibile. Parallelamente, i pagamenti istantanei stanno diventando lo standard, consentendo il trasferimento di fondi in pochi secondi, a qualunque ora. Questa evoluzione, unita all’innovazione tecnologica, ha reso l’ecosistema dei pagamenti più stabile e ha rafforzato la fiducia dei consumatori. Le sfide, tuttavia, non mancano. La sicurezza informatica, la protezione dei dati personali e l’inclusione finanziaria restano priorità per garantire che l’innovazione sia davvero al servizio di tutti.
In questo scenario, un ruolo di primo piano è giocato da Nexi, la principale società italiana nel campo dei servizi di pagamento digitale. Nei primi nove mesi del 2025, il gruppo ha confermato una crescita stabile nonostante un contesto competitivo impegnativo. I ricavi sono cresciuti del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. L’utile industriale è salito a 1,39 miliardi di euro, con un incremento del 3,5% e un margine operativo in miglioramento rispetto all’anno precedente. I risultati per divisione mostrano una crescita più marcata nei settori legati ai servizi per esercenti e banche emittenti, mentre la componente dedicata alle soluzioni digitali bancarie ha registrato un leggero rallentamento, legato alla tempistica di alcuni progetti. Nel complesso, Nexi continua a migliorare la propria efficienza e a mantenere margini solidi, confermando le previsioni di crescita per l’intero anno.
Parallelamente ai risultati economici, Nexi è al centro di un’importante operazione potenziale: il fondo statunitense TPG Capital ha presentato un’offerta per l’acquisto di alcune attività della divisione Digital Banking Solutions. La cessione di questo ramo permetterebbe a Nexi di ridurre il debito e di concentrare le risorse sui settori a più alta crescita, come i servizi ai commercianti e le soluzioni per le banche. Per gli investitori, Nexi rappresenta oggi un caso interessante: un gruppo che cresce in modo graduale ma costante, e che si trova in una fase di trasformazione strategica. Il contesto generale dei pagamenti digitali, in espansione ma soggetto a rapide innovazioni, pone sfide e opportunità allo stesso tempo. I prossimi mesi saranno cruciali per verificare la tenuta dei conti e l’evoluzione dell’operazione con TPG, che potrebbe incidere sulla struttura finanziaria e sulla percezione del titolo in Borsa. Tenendo in considerazione tutto questo, ti confermiamo il nostro consiglio sul titolo (4,12 euro; Isin IT0005366767): mantienilo in portafoglio.
La PSD2 (Payment Services Directive 2) è la direttiva europea che regola i servizi di pagamento digitali. Entrata in vigore nel 2018, ha aperto il mercato a una maggiore concorrenza, permettendo anche a soggetti non bancari — come fintech e operatori digitali — di offrire servizi di pagamento. L’obiettivo principale è stato rendere le transazioni più sicure, trasparenti e controllabili dagli utenti, grazie anche all’introduzione dell’autenticazione a due fattori e a regole più rigorose sulla gestione dei dati. La PSD3, attualmente in fase di definizione, rappresenta l’evoluzione naturale di questa normativa. Intende rafforzare la protezione dei consumatori, migliorare la lotta contro le frodi, semplificare i pagamenti istantanei e rendere ancora più fluido l’accesso ai servizi digitali in tutta l’Unione Europea. In altre parole, punta a costruire un mercato dei pagamenti ancora più integrato, sicuro e competitivo, capace di accompagnare la crescita del digitale nei prossimi anni.
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