Nei sistemi economici maturi, le regole dovrebbero funzionare più come una bussola che come una mappa, che richiederebbe di essere riscritta di continuo. Mi viene in mente questa analogia pensando alla recente proposta di revisione delle norme sul riscatto della laurea, che nella sua versione iniziale (poi ritirata) avrebbe penalizzato l’accesso alla pensione anticipata a partire dal 2031. Chi ha pensato di modificare le attuali regole non ha considerato una cosa: il riscatto non è una scorciatoia opportunistica, ma una scelta di pianificazione, un investimento (in tempo prima ancora che in denaro) compiuto sulla base di un quadro regolatorio dato. Nel mondo degli investimenti, poter contare su regole certe è un fattore cruciale. Non tanto perché le norme non debbano cambiare, ma perché il cambiamento deve essere coerente e rispettare chi ha fatto scelte potendo contare su una situazione precisa. Quando questo equilibrio si incrina, il rischio è che ciascuno cerchi una soluzione di breve durata, con conseguente minore fiducia nei meccanismi collettivi. La stabilità normativa è un capitale invisibile. Non compare nei saldi di finanza pubblica, ma incide direttamente sulla qualità del risparmio e sulla disponibilità a investire nel futuro. Senza una bussola affidabile, anche il navigatore più prudente finisce per rallentare. E un sistema che chiede ai cittadini di guardare lontano non può permettersi di cambiare direzione senza segnalarlo per tempo e senza mantenere fede alle promesse e alle decisioni passate.
Alessandro Sessa
Direttore responsabile Investi