È di fatto legge, visto la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la direttiva CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive). Questa nuova legge impone obblighi per le grandi imprese per quanto riguarda gli impatti negativi delle loro attività sui diritti umani e sull’ambiente, oltre a stabilire responsabilità legali per chi non rispetta tali obblighi.
Questa nuova legge ha peculiarità. Gli obblighi non riguardano solo le attività delle società, quelle definite “dirette”, cioè quelle che le singole aziende svolgono direttamente, ma anche quelle dei fornitori e dei partner commerciali lungo tutta la catena di produzione. Proprio perché estende gli obblighi delle società sul rispetto dei diritti umani e sull’ambiente su tutta la catena del valore, che comprendo fornitori, distributori, venditori…, la CSDDD è stata soprannominata anche “legge sulla catena del valore”.
Cosa succede alle aziende che non rispettano questi obblighi? La CSDDD prevede un pieno risarcimento da parte delle aziende, che saranno anche ritenute legalmente responsabili dei danni che la mancata adozione delle misure appropriate per “prevenire, mitigare, far cessare o ridurre al minimo gli impatti negativi derivanti dalle proprie operazioni, da quelle delle loro filiali e da quelle dei loro partner commerciali nella loro catena di attività” ha comportato.
Questa nuova legge, oltre ad alzare il livello di richieste nei confronti delle aziende in tema ambientale e sociale, e dunque cercare di aumentare anche la tutela delle persone, ha come obiettivo quello di eliminare situazioni che fino ad oggi potevano presentarsi riguarda alla violazione di diritti umani o danni ambientali da parte di fornitori… di determinate aziende, senza però che quest’ultime potessero essere ritenute responsabili, in quanto legalmente entità diverse.