In Svezia c'è solo un'assemblea parlamentare di 349 membri. Una volta insediato, il Riksdag vota per designare il Primo Ministro. Tradizionalmente, il partito con il maggior numero di voti presenta per primo il suo candidato. Per diventare Capo del Governo, il candidato non è necessario che raccolga la maggioranza dei voti, ma non deve essere rifiutato da più della metà dei parlamentari. L'attuale Primo Ministro, ad esempio, ha ricevuto solo 101 voti su 349 quando è stata nominata, ma i 173 voti contrari non sono bastati a respingere la sua candidatura.
Con otto partiti in lizza alle elezioni parlamentari alle elezioni dell'11 settembre, l'identità del prossimo Primo ministro è incerta, tanto più che gli ultimi sondaggi danno un testa a testa tra il blocco della sinistra e quello della destra. I socialdemocratici del Primo ministro uscente, i verdi, il partito di sinistra e il partito di centro potrebbero ottenere insieme una maggioranza molto risicata. I partiti di destra, invece, e in particolare i democratici svedesi di estrema destra, hanno il vento in poppa, perché i temi da loro sostenuti si stanno imponendo nella campagna elettorale.
L'economia è poco presente nei dibattiti
Il tema principale della campagna elettorale sono la criminalità grave e la violenza, in aumento da un decennio. Nel 2021, più di 300 sparatorie hanno causato 46 morti nel Paese. La maggior parte delle vittime apparteneva a delle cosche, ma questi rendimenti di conti nel mondo criminale creano un clima di paura e di tensione nella popolazione.
La sanità è il secondo argomento più discusso. La gestione della pandemia di Coronavirus è stata tutt'altro che perfetta. E se gli errori effettuati nelle case di riposo hanno causato morti tra gli anziani, in generale il Covid ha evidenziato tutte le carenze del sistema sanitario svedese.
Infine, come in tutti i Paesi europei, anche in Svezia l'impennata dei prezzi dell'energia, che sta erodendo il potere d'acquisto delle famiglie, rappresenta un argomento inevitabile. E lo spartiacque tra i due blocchi politici è rappresentato dal ruolo da assegnare al nucleare nel mix energetico del Paese: la destra è favorevole a un suo massiccio rilancio, mentre la sinistra è divisa su questo tema.
Primo Paese esportatore europeo di energia elettrica
Grazie ai grandi investimenti effettuati negli ultimi anni nelle energie rinnovabili, la Svezia è avvantaggiata rispetto al resto d'Europa, troppo dipendente dal gas russo. Anche se il nucleare fornisce ancora il 30% dell'elettricità prodotta nel Paese, l'eolico rappresenta quasi il 20% e l’energia idroelettrica oltre il 40%. La crisi del gas non minaccia quindi l'approvvigionamento energetico del Paese. Al contrario, il suo favorevole mix energetico ha consentito alla Svezia di diventare nel primo semestre il principale esportatore di elettricità in Europa.
Sebbene il rischio di una penuria di elettricità sia escluso, i consumatori svedesi risentono comunque dell'aumento dei prezzi dell’energia. All'8,5% a luglio, l'inflazione è, in effetti, ai livelli più alti dal 1991. Dovremmo quindi aspettarci dei consumi meno dinamici nei prossimi trimestri, tanto più che la Banca centrale svedese, che negli ultimi mesi ha già alzato dello 0,75% i suoi tassi ufficiali, continuerà ad aumentare il costo del denaro. D’altronde l’inasprimento delle condizioni del credito (interessi più elevati sui mutui) ha già fatto rallentare il mercato immobiliare, tanto che i prezzi delle case sono in calo e il boom edilizio degli ultimi anni è ormai terminato.
Infine le imprese svedesi, molto dipendenti dalle esportazioni, che rappresentano quasi la metà del PIL svedese (tutta la ricchezza prodotta nel Paese), dovranno fare i conti con il rallentamento della domanda mondiale. Nel complesso, quindi, bisogna aspettarsi un forte rallentamento della crescita economica di questo Paese.
Un'economiacon diversi punti di forza
La Svezia può contare su diversi punti di forza per affrontare il peggioramento della congiuntura economica atteso nei prossimi trimestri.
Con il debito pubblico (somma dei deficit pubblici del passato) inferiore al 40% del PIL, il prossimo governo avrà senz’altro i mezzi per sostenere i consumi delle famiglie con delle misure di bilancio. Potrà, inoltre, continuare il rilancio degli investimenti pubblici già iniziato quest'anno. Per sostenere la transizione ecologica, accelerare la digitalizzazione e rafforzare il sistema di protezione sociale, verranno spesi 74 miliardi di corone (pari al 0,9% del PIL) in più quest’anno.
Quanto alle aziende svedesi sono, in generale, solide e quindi in grado di superare l’atteso peggioramento della congiuntura economica. Hanno sviluppato, infatti, una grande cultura dell'innovazione, che consente loro di accompagnare gli sviluppi del mercato e conservare un posto al sole.
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