Il Giappone verso la fine dell’era dei tassi d’interesse negativi

Giappone
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Si chiude l'era della politica monetaria ultra-espansiva giapponese, il che riduce la pressione sullo yen e rafforza il nostro interesse per i titoli di Stato del Paese. Frenato dall’interventismo della Banca centrale, il rendimento offerto rimane molto basso: quello dei titoli con scadenza a 10 anni si attesta allo 0,45%, significativamente inferiore a quello che gli investitori possono trovare in Europa o negli Usa. Tuttavia, il discorso cambia se si tiene conto dell'inflazione giapponese intorno al 3,8%, contro il 10,1% della zona euro. Il rendimento reale dei titoli giapponesi (cioè al netto dell'inflazione) è, quindi, molto meno negativo di quello offerto su molti altri mercati obbligazionari. Inoltre, stimiamo che lo yen sia sottovalutato rispetto alla moneta unica, per questo scommettiamo su un graduale rialzo della valuta giapponese rispetto all'euro, che aumenterebbe il rendimento totale di un investimento in questi bond. Infine, i titoli di Stato giapponesi beneficiano di una bassa correlazione rispetto alla maggior parte delle altre attività finanziarie. Si tratta, quindi, di una diversificazione interessante per il tuo portafoglio, ricorda però che noi preferiamo al momento scadenze più brevi (per il prodotto specifico, vedi qui a fianco o a pagina 13).
Naturalmente, è improbabile che l'aumento dei tassi giapponesi favorisca il mercato azionario di Tokyo. Il credito più costoso peserà sugli investimenti e sui consumi giapponesi, mentre lo yen, che sta prendendo colore, sta riducendo il vantaggio competitivo del Paese. Tuttavia, è necessario relativizzare questi dati. Primo, il credito resterà molto conveniente in Giappone. Secondo, la forza del mercato giapponese sono le sue aziende, i cui orizzonti vanno oltre l'arcipelago e che restano estremamente competitive a livello globale. Dato che il Giappone è povero di risorse naturali e ha una forza lavoro altamente qualificata che sta diventando scarsa a causa dell'invecchiamento demografico, la tentazione di andare a produrre altrove nella regione asiatica è stata forte, ma si è trattato anche di una scelta strategica. Molti Paesi della regione (Vietnam, Thailandia, Indonesia o Filippine) sono importanti per rafforzare e diversificare le filiere produttive, ma anche perché, per le loro dimensioni, sono mercati di elezione del “Made in Japan”. Investendo nella regione, contribuendo al miglioramento del tenore di vita, le aziende giapponesi creano allo stesso tempo i consumatori di domani. Ciò consente alle aziende giapponesi di partecipare e beneficiare della crescita dell'intera regione.
La forza della Borsa di Tokio deriva anche dalla sua forte diversificazione. Mentre i titoli industriali e i beni di consumo voluttuari guidano l’indice Msci Japan, rappresentando rispettivamente il 22% e il 18% del mercato, l'informatica (14%), la finanza (11%), la sanità (10%) e la comunicazione (8%) sono tutti ben rappresentati. Inoltre, il mercato di Tokyo rimane uno dei meno volatili nella nostra selezione poiché offre tradizionalmente un rifugio agli investitori quando le cose vanno male. Ricchi di risparmi, molti giapponesi investono i loro soldi all'estero, al fine di ottenere rendimenti superiori a quelli offerti nell'arcipelago. Nei periodi di grande tensione, però, tendono a ritirarsi in massa dai mercati esteri, rimpatriando i propri capitali. Ciò si traduce in un apprezzamento dello yen e in un aumento della domanda di attività locali (e quindi in un aumento dei loro prezzi).
I bond giapponesi pesano per 10% in tutte e tre le nostre strategie di investimento.
Puoi investire in titoli di Stato giapponesi a breve termine acquistando l’Etf Ubs Bloomberg Japan Treasury 1-3 Year Bond A-acc (8,318 euro; Isin LU2098179695) quotato a Piazza Affari.
La Borsa di Tokyo pesa per il 10% della strategia di investimento Dinamica e per il 5% di quelle Difensiva e Equilibrata.
Per investire nella Borsa di Tokyo puoi scegliere l’Etf Xtrackers Nikkei 225 (18,988 euro; Isin LU0839027447), quotato a Piazza Affari.
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