Cina: quali le prospettive del Paese?

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Nel 2022 la crescita cinese ha superato di poco il 3%, contro un obiettivo del 5,5%. Pechino non vuole rischiare di non centrare l’obiettivo per il secondo anno consecutivo, e si è fissata perciò un target relativamente modesto, ma realistico. Nel 2023 l’economia cinese dovrà, infatti, affrontare diverse sfide, sia a livello di mercato interno sia in termini di investimenti e commercio estero. Contrariamente a quanto accaduto in Occidente, lo Stato cinese non ha speso centinaia di miliardi per sostenere famiglie e imprese. Certo, come nel resto del mondo occidentale, in Cina il tasso di risparmio delle famiglie è aumentato notevolmente nel 2022, ma l'assenza di aiuti statali ha indicato chiaramente alle famiglie che, in caso di problemi, non potranno contare sugli aiuti da parte dello Stato.
Inoltre, nel 2021, la Cina ha imposto delle regole stringenti per l'accesso al credito di gruppi immobiliari fortemente indebitati (vedi Investi 1430) per cercare di ridurre i rischi per il sistema finanziario e a migliorarne la solidità, ma facendo ciò Pechino si è ritrovata con un mercato immobiliare a terra, che pesa sulla fiducia delle famiglie (le loro case valgono meno), sui loro consumi e sull'attività del settore delle costruzioni, uno dei motori della sua economia. Per rilanciare il settore immobiliare, Pechino ha poi alleggerito le misure di accesso al credito così che le società immobiliari potessero riprendere i propri progetti e le famiglie acquistare le abitazioni. Ormai stabilizzati a livello nazionale, i prezzi degli immobili residenziali stanno così tornando a salire in alcune delle principali città.
Se è vero che l'economia americana e, ancor di più, quella europea vivranno un 2023 delicato e faticheranno a evitare la recessione, con una domanda debole, ciò peserà sul commercio estero cinese oltre che sulla crescita della Cina in senso lato. Gli investimenti si preannunciano, inoltre, meno promettenti rispetto al passato, a causa della volontà delle aziende occidentali di accorciare le proprie filiere produttive e la loro attenzione a soddisfare i criteri ESG (legati alla sostenibilità). Infine, è difficile ignorare il netto peggioramento delle relazioni tra Cina e Stati Uniti: si susseguono le restrizioni ai prodotti cinesi e ciò, con tutta probabilità, peserà sia sugli investimenti, sia sulle esportazioni del Paese. Certo le politiche di bilancio, fiscali o monetarie rappresentano per le autorità di Pechino una leva significativa per raggiungere i propri obiettivi e per rilanciare il proprio mercato interno, ma possono far ben poco contro le decisioni occidentali.
Dubitiamo che nel 2023 l’economia cinese possa crescere più del 5% previsto, tuttavia, la Cina dimostra di avere una visione strategica e di ampio respiro mantenendo il controllo su tutta una serie di prodotti e tecnologie che saranno essenziali in futuro, in particolare nei campi della transizione tecnologica e energetica. Perciò, secondo noi, le azioni cinesi restano interessanti in un’ottica di diversificazione del portafoglio e pertanto sono presenti in tutte le nostre strategie di investimento, con una quota pari al 10% nel portafoglio dinamico e equilibrato e del 5% in quello difensivo. Puoi investirci acquistando l’Etf Hsbc Msci China Ucits (6,184 euro, IE00B44T3H88). A titolo di diversificazione, le obbligazioni cinesi meritano un posto pari al 5% solo nella nostra strategia difensiva: se segui questo portafoglio puoi acquistare l’Etf iShares China CNY Bond (4,8335 euro, Isin IE00BYPC1H27).
La prima buona notizia è che la catastrofe di morti che si temeva quando la politica zero Covid è stata improvvisamente abbandonata non si è verificata e dopo un 2022 da dimenticare, l’attività economica si sta riprendendo, tanto che gli indici PMI (piccole e medie imprese) stanno registrando livelli che non raggiungevano dal 2012.
L'inflazione all’1% a febbraio, segnala che la domanda privata è ancora lontana dal livello pre-pandemia, anche se pare aver imboccato la via della crescita.
Una Cina più isolata dal mondo occidentale faticherà di più a ritrovare livelli di crescita significativi e a stabilizzarsi a quei livelli.
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