L'Indonesia prepara il suo avvenire

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Nel 2022 il suo PIL (tutta la ricchezza prodotta nel Paese) è lievitato del 5,3% annuo, beneficiando, oltre che della ripresa della domanda delle famiglie e degli investimenti delle imprese, anche dei livelli record raggiunti dalle sue esportazioni di materie prime e prodotti agricoli. Il 2023 è invece iniziato in sordina, nel 1° trimestre l’economia, anche se in crescita del 5,03% su base annua, si è contratta dello 0,92% rispetto al trimestre precedente, a causa del calo dei prezzi delle materie prime. Quanto ai consumi delle famiglie, dopo il rimbalzo alla fine delle restrizioni legate alla pandemia, ci si aspetta che rallentino.
La crescita dell’Indonesia, nel 2022: è dovuta sia alla riapertura del Paese dopo la pandemia, sia agli investimenti che sono aumentati del 3,9% su base annua, ma restano ancora inferiori rispetto ai livelli pre-pandemia.
A correre è il mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione è molto basso, pari al 5,5% della popolazione attiva a marzo, e il tasso di occupazione supera il 69%: ciò dovrebbe continuare a sostenere il reddito e quindi le spese delle famiglie. L’Indonesia ha, in effetti, sofferto meno a causa dell'impennata dell'inflazione rispetto ai Paesi occidentali e di conseguenza anche il potere d'acquisto delle sue famiglie è stato eroso meno di quello dei Paesi occidentali. Al suo massimo, a settembre 2022, l'inflazione indonesiana è rimasta leggermente al di sotto del 6%, mentre ad aprile non superava già più il 4,3%; segno che i sei rialzi dei tassi ufficiali realizzati dalla Banca centrale indonesiana sono bastati a tenerla sotto controllo e a riportarla molto vicino all’obiettivo delle autorità monetarie locali che vogliono mantenere l’inflazione tra il 2% e il 4%.
Essendo riuscita a domare l’inflazione, la Banca centrale indonesiana può permettersi di porre fine ai rialzi dei tassi e ciò favorirebbe non solo i consumi - che restano il principale motore di questa economia- ma anche gli investimenti: noi ci aspettiamo una crescita dell’economia di circa il 4,5% nel 2023 e del 5% nel 2024. Un altro elemento positivo è che la capacità di controllare l'inflazione ha rafforzato la credibilità delle autorità monetarie locali. Inoltre, l’Indonesia è ben posizionata per sfruttare la transizione energetica e diventare una potenza nel settore delle batterie. È, infatti, il più grande produttore al mondo di nichel, la materia prima per la loro produzione e Jakarta intende sfruttare al massimo questa risorsa. Non per nulla le autorità ne vietano le esportazioni allo stato grezzo – per non lasciare che altri vi aggiungano valore – allo scopo di mantenere nel Paese il grosso dei benefici finanziari connessi a questa risorsa. E il Paese intende seguire la stessa strategia anche per la lavorazione del cobalto.
Per la produzione di cobalto, l’Indonesia è oggi il secondo produttore al mondo, dietro alla Repubblica Democratica del Congo.
L’Indonesia è anche primo esportatore mondiale di carbone e il primo produttore di nichel.
Gli investitori asiatici, in particolare i sudcoreani e i cinesi, che hanno ben compreso questa volontà di sviluppare l'intera filiera produttiva in Indonesia, sono pronti a diventare partner privilegiati di Jakarta in questo sforzo. Negli ultimi anni molti di loro hanno, infatti, investito in questo Paese.
Una Borsa interessante… ma non a buon mercato
L'Indonesia promette bene, ma ciò si paga: i multipli delle azioni quotate nella sua Borsa sono un po' meno interessanti di quelli dei Paesi emergenti nel loro complesso. Il settore finanziario domina l'indice MSCI Indonesia (57,5% del totale), superando decisamente le comunicazioni (12%), mentre le materie prime e l'energia ne rappresentano solo il 7,6% e il 4,8%. Si tratta quindi di una Borsa sulla quale l'export ha un peso limitato e questo la rende meno dipendente dalle Borse globali: è perciò interessante per diversificare il portafoglio. Tenendo conto di tutto ciò, per il momento la consigliamo solo a chi segue la nostra strategia dinamica di portafoglio (con una quota del 5%). Puoi investirci acquistando l’Etf Lyxor Msci Indonesia (146,00 euro, Isin LU1900065811).
I multipli servono per valutare le aziende quotate sul mercato, per approfondire vedi https://www.altroconsumo.it/investi/lexicon/m/multipli-di-mercato-ratio
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