L'economia statunitense ha creato 263.000 posti di lavoro a settembre per una media mensile di 420.000 nei primi 9 mesi dell'anno e di 562.000 nel 2021. La creazione di posti di lavoro del mese scorso è stata la più debole da aprile 2021, ma il dato è comunque positivo perché le attese si aspettavano un dato a 250.000 unità dai 315.000 del mese precedente. I libri paga del settore privato hanno mostrato invece un’accelerazione, visto che hanno battuto le attese di un rallentamento da 275.000 a 265.000 unità, attestandosi a 288.00o unità. In generale, questi dati sono sufficienti per abbassare il tasso di disoccupazione a solo il 3,5%, facendo così ancora una volta meglio delle attese di mercato ferme al 3,7%. Bisogna tornare alla fine degli anni '60 per trovare un tasso di disoccupazione più basso.
La fase di recupero post-covid è oramai nel mercato del lavoro statunitense, ma nel complesso lo stato di salute rimane buono con una situazione di piena occupazione. La carenza di manodopera continua ad affliggere diversi settori e ciò favorisce la crescita dei salari (+5% in un anno), anche se a un tasso inferiore all'inflazione (8,3% in agosto).
I prossimi mesi saranno probabilmente meno favorevoli con le aziende che rivedranno al ribasso le loro intenzioni di assunzione alla luce del deterioramento delle prospettive economiche.
Ciò non impedirà alla Federal Reserve di continuare ad aumentare i tassi di interesse. Come ha sottolineato il presidente della Fed, una crescita più debole e un mercato del lavoro meno dinamico sono negativi per le famiglie, ma non esiste un modo indolore per ridurre l'inflazione.