I DATI SULLA CRESCITA…
Nel secondo trimestre del 2022 il Pil italiano è cresciuto dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% su base annua. Il dato trimestrale odierno conferma quello della stima preliminare, mentre quello annuale è rivisto al rialzo, visto che quello preliminare mostrava un +4,7%. La variazione acquisita per il 2022 è dunque pari al +3,6%, anche in questo caso migliore rispetto al +3,5% comunicato in via preliminare.
Per quanto riguarda le componenti del Pil, risultano in aumento dell’1,6% i consumi finali nazionali e dell’1,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2% e dell’1,6%.
Guardando ai settori, l’industria e i servizi crescono entrambi ad un ritmo dell’1,1%, mentre l’agricoltura registra una diminuzione dell’1,1%.
…E QUELLI SUI CONTI (PUBBLICI E PRIVATI)
Nel secondo trimestre dell’anno, l’indebitamento del nostro Paese, rispetto al Pil, è diminuito rispetto ad un anno fa: ora è al -3,1% conto il -7,6% nello stesso trimestre del 2021). Inoltre, il cosiddetto saldo primario, cioè l’indebitamento senza contare gli interessi sul debito, è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,6% (-3,7% nel secondo trimestre del 2021).
Per quanto riguarda le famiglie, già con i dati del secondo trimestre inizia a farsi sentire l’effetto dell’inflazione. Infatti, il potere d’acquisto delle famiglie ha registrato una flessione (-0,1%), mentre la propensione al risparmio è stata pari al 9,3%, in diminuzione del 2,3% rispetto al trimestre precedente. Il calo del potere d’acquisto delle famiglie è stato lieve, ma non deve trarre in inganno. Con il prolungato aumento, ed anzi accelerazione, dell’inflazione nei mesi del terzo trimestre, l’effetto sul potere d’acquisto diventerà ancora più significativo. Inoltre, la capacità di risparmio delle famiglie è fortemente diminuita, altro sintomo di come l’inflazione pesa sui conti familiari.