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Cina: tra proteste e chiusure l'attività rallenta
2 mesi fa - mercoledì 30 novembre 2022
Continuano i rallentamenti in Cina
L’attività economica cinese continua a mostrare segni di rallentamento. A novembre infatti l’indice Pmi composito, che tiene conto sia dei servizi, sia della manifattura, è sceso da 47,1 a 49. Per quanto riguarda l’indice manifatturiero è calato da 49,2 a 48 punti con attese a 49. Risulta in netto calo anche l’indice dei servizi, da 48,7 a 46,7, sempre nettamente peggio delle attese (a 48). Si tratta di livelli ai minimi degli ultimi 7 mesi, oltre che segnalare una contrazione, visto che sono lontani da quota 50 che separa la contrazione dall’espansione.
Su questi dati ha ovviamente pesato una domanda globale più debole, per quanto riguarda la manifattura, e in generale hanno influito i continui lock-down dovuti al Covid sia su manifattura e servizi. Si tratta di dati che continuano a gettare ombra sulle prospettive di crescita della Cina, almeno per quest’anno, tanto che lo stesso Fondo monetario internazionale ha detto che potrebbe anche dover rivedere al ribasso le stime sul gigante asiatico. A tutto questo, bisogna poi aggiungere l’incertezza dovuta ai disordini sociali di questi giorni, la cui portata e durata, ad oggi, non sono prevedibili.
Come detto più volte, nel medio termine la Cina ha diverse sfide, ma nel lungo termine ha tutte le risorse per superarle. Per cui, le azioni cinesi sono presenti nei nostri portafogli, mentre i bond in yuan solo nel portafoglio difensivo.