Come ampiamente atteso, la Banca centrale giapponese (BoJ) non ha toccato i tassi, lasciandoli a -0,1%. L’Istituto di Tokyo ha anche confermato il piano di acquisti. Di base, dunque, l’impianto espansivo della politica monetaria giapponese rimane invariato. C’è però stata una mossa inattesa, che ha sorpreso i mercati. Tra i vari obiettivi della BoJ c’è anche quello di mantenere a zero il rendimento dei titoli di Stato decennali.
Inizialmente, questa politica era accompagnata da una fascia di tolleranza dello 0,1%: la Banca centrale è quindi intervenuta per mantenere i tassi a 10 anni tra -0,1% e +0,1%. Successivamente, la banda di tolleranza è salita allo 0,20% e, nel marzo 2021, allo 0,25%. Ma nelle attuali condizioni di mercato, in cui le altre Banche centrali stanno adottando tassi di interesse più elevati e lo yen veniva indebolito, facendo così aumentare l'inflazione che ha raggiunto il 3,7% in ottobre, questa banda non era più sostenibile. La Banca del Giappone ha così scelto di allargarla, fissandola allo 0,5%.
I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi potranno aumentare, oltre al fatto che questa mossa può essere vista dai mercati come un inizio di ritiro degli stimoli da parte della BoJ. Tutte cose che depongono a favore del futuro andamento dello yen. Ancora ampiamente sottovalutata, la divisa nipponica offre anche un rischio ridotto ed è una diversificazione interessante per qualsiasi portafoglio. Anche il nostro posizionamento sulle azioni giapponesi non cambia.