Nella sua riunione odierna, la RBA, la Banca centrale australiana, ha alzato come da attese i tassi dal 3,1% al 3,35%.
L’inflazione nel corso del 2022 è stata pari al 7,8%, la più alta dal 1990, ma dovrebbe diminuire quest'anno a causa sia di fattori globali, sia di una crescita più lenta della domanda interna. La previsione della RBA è così di un carovita al 4,75% nel 2023 e al 3% entro circa la metà del 2025. Nel 2023 non sarà solo il carovita a rallentare, ma anche il Pil, che dovrebbe crescere di circa l’1,5% nel 2023 e 2024.
L'economia australiana è cresciuta fortemente nel corso del 2022. La previsione centrale è leggermente cambiata rispetto a tre mesi fa, con una crescita del PIL che dovrebbe rallentare a circa l'1,5% nel 2023 e nel 2024. Di conseguenza dovrebbe anche salire la disoccupazione, oggi ai minimi storici del 3,75%, al 4,25%, cercando di dare respiro alla tensione sui salari che tiene alta anche la pressione sull’inflazione.
Per il futuro sono così attesi nuovi rialzi dei tassi, per garantire che l'inflazione ritorni all'obiettivo e che questo periodo di alta inflazione sia solo temporaneo. Nel valutare l'entità dell'ulteriore aumento dei tassi di interesse.
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