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Fed: cosa ha deciso? Cosa farà in futuro? Eccoti le risposte
un mese fa - giovedì 2 febbraio 2023
La Fed annuncia un altro paio di rialzi
Come ampiamente atteso, ed anticipato, la Fed, la Banca centrale Usa, ha alzato i tassi di interesse dello 0,25% portandoli così in un intervallo compreso tra il 4,50% e il 4,75%, ai massimi dal 2007. Si tratta così dell’ottavo rialzo dei tassi consecutivo, ma è anche quello di ammontare minore, visto che a dicembre il ritocco era stato dello 0,5%, mentre nelle quattro riunioni precedenti la Fed aveva proceduto con un aumento, ogni volta, pari allo 0,75% (il cosiddetto aumento jumbo, come chiamato dai mercati per rimarcarne l’importante portata).
Ma cosa aspettarsi per le prossime riunioni? La Fed ha segnalato l’intenzione di procedere con “un paio” di altri rialzi. Prendendo questa affermazione alla lettera, dunque, i tassi potrebbero ancora salire in tutto di uno 0,5%, arrivando ad un valore compreso tra il 5% e il 5,25%. Si tratta dunque di un livello in linea con quello comunicato dalla Fed, ma leggermente superiore a quello scontato dai mercati, che prevedevano un massimo del 5%. Secondo la Banca centrale Usa, infatti, l'inflazione ha rallentato la corsa, ma resta elevata e per questo gli attuali rialzi dei tassi sono appropriati. Non solo. Se l’economia procederà secondo le attese, per la Fed non sarà appropriato tagliare i tassi in questo 2023. È una visione coerente con quanto affermato nelle riunioni precedenti: finito il ciclo di rialzi dei tassi, il costo del denaro dovrà rimanere su livelli restrittivi per un prolungato periodo di tempo per sconfiggere l’alta inflazione e riportarla al 2%.
ECONOMIA, INFLAZIONE E ATTESE DEI MERCATI
Parlando dell’economia, il parere sul suo stato di salute non è cambiato rispetto alle precedenti riunioni: mercato del lavoro forte, tasso di disoccupazione basso. Quanto all’inflazione, il suo calo è evidente, ma anche se la velocità con cui sta calando è maggiore delle attese, non c’è invece da rallentare con la politica monetaria, perché l’inflazione resta alta e servono maggiori prove per dire che il carovita è stabilmente in discesa. Ed è proprio la maggiore velocità con cui l’inflazione sta scendendo che aveva fatto pensare ai mercati che dopo un rialzo in questa riunione e in quella di marzo non ci sarebbero più stati ritocchi. La stessa Fed ha ammesso che i mercati hanno delle attese diverse da quelle della Fed in fatto di costo del denaro, tuttavia, l’annuncio di altri due rialzi e poi anche di una stabilità nel costo del denaro per tutto il resto del 2023 riduce le incertezze di cosa succederà. Questo è una spetto positivo per i mercati, che infatti hanno chiuso in positivo la giornata del 1° febbraio.
Sempre rimanendo in tema di economia, il governatore Powell continua a pensare che sia possibile un soft landing, un atterraggio morbido. Il rialzo dei tassi rallenterà la crescita, è un fatto scontato, ma anche necessario per frenare l’inflazione. L’economia Usa, dunque, crescerà, ma lo farà ad un ritmo più lento, seppur positivo.
Date queste prospettive, in termini di tassi, Pil ed iInflazione, confermiamo tutti gli investimenti in dollari nei nostri portafogli.