In Brasile l’inflazione a gennaio ha mostrato un calo al 5,77% dal 5,79%, contro attese che prevedevano un carovita pressoché allineato a quello di dicembre. Continua così la discesa dell’inflazione in Brasile, che ad aprile del 2022 si attestava al 12,13%. In 9 mesi, dunque, il carovita si è più che dimezzato. La forte stretta monetaria operata dalla Banca centrale sta dando i suoi frutti e come confermato nella recente ultima riunione, i tassi rimangono al 13,75%: non c’è bisogno di alzarli, ma non è neppure il momento di abbassarli. L’inflazione potrebbe ancora rialzare la testa. Quanto agli investimenti, i bond in real rimangono nei nostri portafogli, mentre le azioni non sono da acquistare.
In Messico, invece, l’inflazione è salita, anziché scendere, arrivando al 7,91% rispetto al 7,82% di dicembre (attese a 7,89%). Nel Paese, dunque, il carovita non ha ancora intrapreso la strada dei cali e per questo nella riunione di questa sera, la Banca centrale messicana alzerà i tassi, stando alle attese, dal 10,5% al 10,75%. La Borsa messicana rimane nei nostri portafogli neutro e dinamico. I bond in peso non sono da acquistare.