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Nuova Zelanda: che effetti avrà l'uragano Gabrielle? E la decisione della Banca centrale?

Tassi in rialzo

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Data di pubblicazione 22 febbraio 2023
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Ecco una riflessione sugli effetti dell'uragano Gabrielle e della scelta della Banca centrale neozelandese. Si può investire sulla Nuova Zelanda?

LA DECISIONE DELLA BANCA CENTRALE CENTRALE
La Banca centrale della Nuova Zelanda (RBNZ) ha deciso di alzare ancora una volta i tassi d’interesse, portandoli dal 4,25% al 4,75% come da attese. Sebbene vi siano i primi segnali di allentamento della pressione sui prezzi, l'inflazione di fondo rimane troppo elevata, l'occupazione è ancora al di sopra del suo livello massimo sostenibile e le aspettative di inflazione a breve termine rimangono elevate. Il rialzo dei tassi è dunque stato necessario in modo da essere fiduciosi che ci sia un contenimento della spesa sufficiente per riportare l'inflazione all'interno del suo intervallo obiettivo compreso tra l’1% e il 3% annuo

IL CICLONE GABRIELLE: QUALI EFFETTI SULL’ECONOMIA?
La Nuova Zelanda è alle prese con il ciclone Gabrielle e altri recenti eventi meteorologici gravi hanno avuto un effetto devastante sulla vita di molti neozelandesi. Secondo la RBNZ È troppo presto per valutare con precisione le implicazioni di politica monetaria di questi eventi meteorologici, dato che la portata della distruzione e del dissesto economico sta diventando evidente solo ora. Anche la tempistica, l'entità e la natura del finanziamento della risposta fiscale del governo devono ancora essere determinate – tutti elementi che fondamentali per decidere la migliore risposta in termini di politica monetaria. In generale, l'attuale valutazione della RBNZ è che nelle prossime settimane i prezzi di alcuni beni potrebbero aumentare a causa degli effetti del ciclone e l'attività sarà più debole di quanto previsto in precedenza. I ricavi delle esportazioni saranno poi influenzati negativamente. Gli effetti di questi eventi vanno però distinti tra quelli di breve termine e quelli di medio-lungo termine. La politica monetaria è impostata della Banca centrale si focalizza sul medio termine, benché inevitabilmente non si potrà non considerare l’effetto su prezzi e produzione nel breve termine – ancora, come detto, incerto. e il Comitato esaminerà queste variazioni della produzione a breve termine e gli effetti diretti sui prezzi. Più chiaro è però quel che succederà nel medio termine: la ricostruzione nelle comunità colpite si aggiungerà alle altre attività e alle pressioni inflazionistiche già esistenti, soprattutto dati i limiti di capacità esistenti nell'economia.

A livello nazionale, la domanda è rimasta robusta fino al 2022, sostenuta dalla resilienza della spesa delle famiglie, dall'attività edilizia, dalla spesa pubblica e da una rapida ripresa del turismo internazionale con la riapertura dei confini. La carenza di manodopera rimane un vincolo significativo per l'attività economica, contribuendo ad aumentare l'inflazione salariale. Le persone stanno così cambiando i posti di lavoro a un ritmo elevato, in linea con la carenza di manodopera e la forte domanda.

In tutto questo, al momento, non vediamo ancora spazi per investire in Nuova Zelanda, né da un punto di vista obbligazionario, né azionario.