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I servizi trainano il Pmi della zona euro

European Union

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Data di pubblicazione 21 febbraio 2023
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I servizi crescono oltre le attese, il manifatturiero fatica ancora

A febbraio l’indice composito Pmi (che tiene conto dei servizi e del manifatturiero) è migliorato oltre le attese (da 50,3 a 52,3, mentre le attese erano per un 50,6).

Il merito di questo rialzo è tutto da impuntarsi al settore terziario, il cui indice è salito a 53 da 50,8 (attese a 51), segnando la più forte espansione da giugno scorso. Questa ripresa è stata il ritorno alla crescita dell’attività dei servizi finanziari, con l’attività immobiliare che però è rimasta in calo.

Il manifatturiero, invece, ha visto calare il dato a 48,5 da 48,8. Il settore chimico, della plastica e delle risorse di base continuano ad essere i settori più deboli, a rimanere le principali aree di debolezza, mentre prodotti alimentari e bevande, articoli per la casa e prodotti industriali hanno mostrato un’ulteriore ripresa.

È ancora necessaria cautela. Da un lato, l'approvvigionamento energetico rimarrà difficile nei prossimi anni e non sarà così scontato ricostituire le riserve di gas nel 2023 senza rinunciare completamente al gas russo. Un'ulteriore impennata dei prezzi dell'energia rimane quindi plausibile nel corso dell'anno, soprattutto perché, con la ripresa cinese, la domanda globale dovrebbe spostarsi verso picchi nel 2023.

D'altra parte, non c'è dubbio che il sostegno che le nostre economie hanno ricevuto nel 2022 sia stato sovradimensionato. Non ha molto senso che il continente che soffre di più a causa della guerra sia quello con la maggiore crescita. Eppure l'eurozona ha chiuso il 2022 con una crescita del Pil del 3,5%. Questo è più del 3% della Cina o del 2,1% degli Stati Uniti. Il problema di questa crescita è che è stata ottenuta in gran parte grazie al sempre crescente indebitamento del settore pubblico, che resterà resta da pagare.

Se tutto ci porta a credere che i primi mesi del 2023 saranno ancora buoni, i tassi di interesse che continueranno a salire finiranno per pesare sul settore privato, che vedrà scomparire uno dopo l'altro gli aiuti che ha avuto negli ultimi trimestri. Riteniamo pertanto che la crescita subirà una battuta d'arresto nell'area dell'euro nel 2023 e pertanto rimarrà sostanzialmente lontana dai titoli azionari dell'area dell'euro. Puoi puntare su titoli di Stato e bond ad alto rendimento