Il rialzo dello 0,25% era scontato per questa riunione della Bce e alla fine così è stato. Secondo la Banca centrale europea le prospettive di inflazione continuano ad essere troppo elevate e per un periodo di tempo troppo lungo. L'inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti e, in generale, si può dire che le informazioni che stanno arrivando dai diversi dati macro-economici sono in linea con le stime di inflazione formulate dalla Bce. Questo è un elemento chiave, perché un’inflazione in linea con le attese Bce ha un riflesso pratico sulle decisioni dell’Istituto di Francoforte. In sintesi, altri rialzi sono all’orizzonte.
Per quanto riguarda gli acquisti di titoli, il portafoglio di titoli di Stato realizzato con il quantitative easing non varato in tempi di pandemia sta diminuendo a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto la Bce non reinveste tutti i titoli in scadenza. Il calo ammonterà in media a 15 miliardi di euro al mese fino alla fine di giugno 2023. Il Consiglio direttivo prevede poi di interrompere i reinvestimenti a partire da luglio 2023. Si continuerà invece a reinvestire i titoli in scadenza acquistati nell'ambito del programma varato durante la pandemia almeno fino alla fine del 2024.