La Fed, la Banca centrale Usa, come ampiamente atteso dal mercato, ha alzato i tassi dello 0,25% portandoli tra il 5% e il 5,25%. Se la decisione era del tutto scontata, quel che interessava erano le possibili indicazioni sul futuro dei tassi a stelle e strisce. E la Fed su questo punto ha voluto far intendere che il rialzo di ieri potrebbe essere l’ultimo.
In quale modo lo ha fatto? Modificando le sue dichiarazioni rispetto alle precedenti riunioni. È un piccolo cambio, di fatto ha eliminato una riga rispetto al comunicato precedente, ma che a livello comunicativo è molto importante. Fino alla scorsa riunione la Fed sosteneva infatti “addizionali rialzi possono essere appropriati”, mentre nella comunicazione di ieri diceva “nel valutare in che misura possano essere appropriati ulteriori rialzi si terrà conto della stretta finora realizzata, dei ritardi con cui la politica monetaria incide su attività economica e inflazione”. Insomma, prima si dava per scontato che altri rialzi sarebbe stati necessari, ora per procedere con un aumento del costo del denaro bisogna vedere se ci sono le motivazioni. La Fed non ha dunque preso un impegno definitivo sul non alzare più i tassi, ma ha voluto anticipare l’entrata in un periodo di pausa per la politica monetaria Usa.
Dal lato degli investimenti, tutto è confermato per gli Stati Uniti.