Le stime preliminari sull’inflazione di maggio dicono che il carovita italiano ha ripreso a rallentare, dopo la risalita di aprile. A maggio, su base annua, l’inflazione è pari al 7,6%, dall’8,2% di aprile. Le attese erano invece per un rialzo al 9,2%.
Il rallentamento è dovuto in gran parte ai prezzi dei beni energetici, da +26,6% a +20,5% quelli dei beni non regolamentati e, in misura minore, ai prezzi degli alimentari lavorati (da +14,0% a +13,4%).
Decisamente meno intenso il rallentamento dell’“inflazione di fondo”, calcolata cioè senza contare gli energetici e gli alimentari freschi: passa da +6,2% a +6,1%.