Negli Stati Uniti, i negoziati per innalzare il tetto del debito continuano. Janet Yellen, il capo del Tesoro degli Stati Uniti (Ministro delle Finanze) ha annunciato che le casse dello Stato potrebbero essere vuote dal 1° giugno e dunque le discussioni tra la Casa Bianca e il Congresso degli Stati Uniti devono assolutamente fare dei passi avanti.
La questione dell'innalzamento del tetto del debito non è nuova e le discussioni sono spesso tese, con i repubblicani che vogliono costringere lo Stato a spendere meno, mentre i democratici difendono una spesa pubblica sempre più elevata. Ma ora, circa 18 mesi prima delle prossime elezioni presidenziali e in un mondo politico altamente polarizzato, democratici e repubblicani si accusano a vicenda di un possibile fallimento. Il fatto che l'ex presidente Donald Trump – in vista delle prossime elezioni presidenziali – stia chiedendo di forzare un default non aiuta. Senza un aumento di questo tetto, il governo degli Stati Uniti non sarebbe in grado di prendere in prestito di più e rischierebbe il default sui pagamenti che potrebbero avere gravi conseguenze per il sistema bancario statunitense (già indebolito dai problemi delle banche regionali) e il settore bancario globale. Ciò ha portatoa un aumento delle turbolenze in mercati già nervosi.
C'è da scommettere che, come sempre, si raggiungerà finalmente un accordo all'ultima ora. Ma gli investitori sono chiaramente preoccupati e il costo dell'assicurazione contro un default degli Stati Uniti (Cds) è salito molto negli ultimi tempi. Per i detentori di debito statunitense, è importante sottolineare che qualsiasi default, posto che si verifichi visto che storicamente una soluzione si è trovata, sarebbe solo temporaneo e che gli Stati Uniti dovrebbero comunque onorare i loro debiti, forse con un leggero ritardo. Quindi non c'è bisogno di farsi prendere dal panico.