Il carovita negli Usa a maggio fa segnare +4%, in netto rallentamento dal 4,9% di aprile, facendo così anche meglio di quanto atteso dal mercato (+4,1%).
Rimane invece meno pronunciato il calo dell’inflazione di fondo, passata da +5,5% a +5,3%. Il motivo di questa diversa velocità nel calo dell’inflazione è semplice: come nei mesi precedenti, è il calo dei prezzi dell'energia che rimane il fattore più importante nel calo dell'inflazione.
D'altro canto, i prezzi dei servizi nel loro complesso sono ancora aumentati del 6,6% e i trasporti addirittura del 10,2%. Su questi fronti, l'inflazione si sta rivelando molto più difficile da battere.
Di fronte a questi dati, la Fed ha il margine di manovra per mantenere invariati i suoi tassi di interesse questa settimana, ma sicuramente non bisogna aspettarsi tagli in questo 2023. Piuttosto, un rialzo a luglio o a settembre è un’ipotesi che non si può escludere a priori.