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BTp Italia: ecco cosa fare
2 anni fa - venerdì 15 maggio 2020
Italia
Da lunedì 18 a mercoledì 20 maggio (giovedì 21 è riservato agli istituzionali) sarà possibile sottoscrivere il nuovo BTp Italia 26/05/2025. A differenza di quanto accaduto con le emissioni precedenti, questa non prevede un ammontare massimo definito: non è prevista dunque la chiusura anticipata della sottoscrizione. Il tesoro soddisferà tutta la domanda del mercato: l’intento è quello di raccogliere più soldi possibile per finanziare le maggiori spese di questo periodo.
CARATTERISTICHE, RENDIMENTO E CONSIGLIO
Il nuovo BTp Italia riconoscerà, a chi lo sottoscrive in asta e lo manterrà fino a scadenza, un premio fedeltà dello 0,8% e una cedola minima garantita dell'1,4%. Il 25 maggio, poi, il Tesoro comunicherà la cedola minima finale, che potrà essere uguale o più alta di quella comunicata oggi. Quanto potrà rendere? Dipende dall’inflazione futura. Oggi il mercato prevede, in media, un’inflazione annua dello 0,3%: assumendo che le attese del mercato siano corrette, il BTp Italia renderà l’1,58% netto annuo. Un rendimento troppo basso per giustificare un acquisto. Ma anche considerando un’inflazione più elevata, uno 0,5% medio annuo, il rendimento sale all’1,75%. Si tratta di un'ipotesi assolutamente generosa ed ottimistica ed anche così il rendimento non giustifica il rischio di avere in tasca un titolo di Stato italiano. Guardando al rendimento, dunque, il consiglio è di non sottoscrivere questo BTp Italia.
Se però il tuo intento è quello di aiutare il tuo Paese, fornendogli liquidità per sostenerlo in questo periodo di difficoltà, allora puoi pensare di sottocrivere questo BTp Italia, ben conscio comunque del rischio che ti stai assumendo e che il rendimento offerto non è sufficiente a ripagarti di questo rischio. Se decidi di sottoscriverlo, non metterci più del 5% del tuo patrimonio. Attenzione, il consiglio vale per questo BTp Italia in emissione, perchè sottoscrivendolo i soldi vanno nelle casse dello Stato. Non vale per i BTp Italia già sul mercato, perché se compri quelli i soldi non vanno nelle casse statali, in quanto già emessi e i soldi raccolti sono già stati spesi dal nostro Stato.