La messa a punto

Analisi
Analisi
La Banca centrale europea ha deciso di lasciare inalterati i tassi di interesse (a zero quelli ufficiali e a -0,5% quelli sui depositi) e sul fronte del piano di acquisti di titoli ha confermato il suo impianto generale, introducendo, però, una ricalibratura. Per quanto riguarda gli acquisti di titoli nell’ambito del piano anti-pandemico, questi continueranno almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non si riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus. Inoltre, la Bce continuerà a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza almeno sino alla fine del 2023. Fino a qui non ci sono novità rispetto a quanto detto anche nelle riunioni passate. La novità è rappresentata dall’annuncio che la Bce condurrà gli acquisti di titoli a un ritmo inferiore a quelli dei due trimestri precedenti. L’Istituto di Francoforte ha, infatti, annunciato un calo nel ritmo degli acquisti, non modificando però l’ammontare totale di 1.850 miliardi di euro del piano contro la pandemia. Non siamo ancora all’inizio del cosiddetto tapering, cioè la riduzione progressiva degli acquisti per accompagnare l’economia della zona euro verso l’uscita dagli aiuti monetari, ma questa ricalibratura del piano è il primo passo per una politica monetaria un po’ meno espansiva. Questa decisione è stata resa possibile dal fatto che l’economia della zona euro è in ripresa, tanto da rivedere al rialzo le stime di crescita del Pil. Sul lato inflazione, la Bce si attende rialzi in autunno che però saranno seguiti da un calo il prossimo anno. In generale, anche le stime sul carovita sono state riviste al rialzo, ma, eccezion fatta per il 2021, le attese sui prezzi sono ancora sotto il 2% obiettivo.
Lo spread, cioè la differenza di rendimento tra i BTp decennali e i Bund tedeschi, la scorsa settimana è sceso da 105 a 103,2 punti. Il consiglio sui BTp è di venderli.
Tutto questo, nella pratica, ha portato a una settimana non particolarmente brillante per i prodotti consigliati: Schroder ISF EURO Corp Bd A Acc ha perso lo 0,1%, iShares € Corp. Bond BBB-BB è rimasto al palo, mentre l’Amundi high yield liquid ha registrato un +0,1%.Le nuove previsioni BCE | ||||
Inflazione | Pil | |||
Nuove | Precedenti | Nuove | Precedenti | |
2021 | 2,2% | 1,9% | 5% | 4,6% |
2022 | 1,7% | 1,5% | 4,6% | 4,7% |
2023 | 1,5% | 1,4% | 2,1% | 2,1% |
L’inflazione negli altri Paesi
La prossima settimana sarà la volta della Fed, la Banca centrale Usa, che dovrà riunirsi per decidere il da farsi con il proprio piano di acquisti di titoli. Nel frattempo, la Fed ha, però, pubblicato il suo consueto bollettino sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce (il Beige book). Da questo resoconto si scopre che l’economia Usa ha conosciuto un rallentamento, che ha portato il suo tasso di crescita a indebolirsi lievemente a “un ritmo moderato”. La decelerazione nella crescita è dovuta a un calo dei consumi legati a viaggi, turismo, ristoranti… tutte attività influenzate negativamente dalla paura per la variante delta del virus. Un altro problema è rappresentato dalla mancanza di materie prime e per la produzione (come i microchip – vedi Altroconsumo Finanza n° 1426), che oltre a rallentare la crescita economica generano anche pressione sui prezzi. E il problema inflazione continua ad esserci; anzi, secondo il bollettino della Fed sta anche aumentando. L’interpretazione del carovita data fino ad oggi dalla Banca centrale americana è che si tratti solo di un effetto temporaneo, ma il mercato non sembra essere allineato su questa posizione. A differenza di quanto previsto per l’inflazione della zona euro (vedi Altroconsumo Finanza n° 1427), dove ci si attende un calo già dal 2022 e un ritorno sotto il 2% obiettivo, per gli Usa il mercato prevede un carovita sopra il 2% anche nei prossimi anni (vedi grafico qui sotto).
Nell’attesa della riunione della Fed il dollaro ha guadagnato (+0,3%; 1,1841 per un euro) e così han fatto i prodotti consigliati. Tra i rialzi maggiori c’è quello dell’Etf sui bond ad alto rendimento iShares $ high yield corporate bond (+0,5%) – l’altro, AXA WF US dynamic high yield bonds A, ha messo su lo 0,4%. L’Etf sui titoli di Stato Usa, iShares $ Treasury Bond 3-7yr, ha chiuso con un guadagno dello 0,3%.
Sempre in tema di inflazione, la Norvegia si accoda ai Paesi in cui il carovita è sopra i livelli fissati dalla propria Banca centrale, visto che ad agosto il tasso di crescita dei prezzi ha fatto segnare un +3,4% annuo. Diverso invece il discorso per la Cina, dove invece il carovita ha registrato una crescita dell’1% annuo.
La reazione sui mercati valutari a questi dati è stata quella di un rialzo dello yuan cinese (+0,4%; ce ne vogliono 7,62 per fare un euro) e della corona norvegese (+ 0,7%; ne servono 10,20 per un euro).
I prodotti consigliati su queste due valute si sono mossi di conseguenza: iShares China CNY Bond ucits ha guadagnato lo 0,3% e Nordea 1 norwegian bond BP ha guadagnato lo 0,5%.
La corona svedese ha perso la scorsa settimana (-0,1%; ce ne vogliono 10,18 per un euro) e anche Nordea 1 swedish short term bond ha ceduto lo 0,2%.
In Giappone il Pil del secondo trimestre ha fatto segnare un +0,5% rispetto al trimestre precedente (le attese erano a +0,4%). Lo yen ha reagito con un +0,4% (ce ne vogliono 130,03 per fare un euro) e l’Etf Ubs Japan treasury 1-3y con un +0,3%.
INFLAZIONE USA: COSA SI ASPETTA IL MERCATO
Nel grafico trovi il valore dell’inflazione attesa dal mercato nei prossimi anni per gli Usa.
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