Il globo alla prova della crescita

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LA CRESCITA SECONDO l’FMI
Dopo quelle di due settimane fa sull’inflazione, il Fondo monetario internazionale ha pubblicato le sue stime sulla crescita economica globale. Il Fondo si è mostrato piuttosto prudente nelle previsioni, rimarcando i rischi che gravano sulla ripresa: caro-prezzi, carenza di materiali per la produzione e divario nel numero di vaccinazioni tra i Paesi sviluppati e quelli emergenti e in via di sviluppo. Rientra in quest’ottica il taglio della stima sulla crescita per l’economia globale nel 2021 (da +6% a +5,9%), mentre rimane invariata la stima per il 2022 (+4,9%).
Non tutte le zone geografiche saranno, però, interessate dalle stesse dinamiche e dagli stessi rischi e questo dipende in gran parte dall’andamento delle campagne vaccinali. Si sta venendo, infatti, a creare una sorta di spaccatura nel mondo. Nei Paesi sviluppati, dove la copertura vaccinale è elevata, le fonti di un rischio rallentamento saranno l’inflazione e la scarsità di materiali per la produzione. Per i Paesi meno sviluppati, invece, il maggior rischio sarà ancora la diffusione del virus, vista la bassa percentuale di persone che sono state vaccinate.
La crescita REGIONE PER REGIONE
Nel grafico sono riportate le stime di crescita del Fondo monetario internazionale per il 2021 e 2022 per le diverse regioni del mondo.
Lo “spread” vaccinale nel mondo
Il grafico riporta la percentuale di persone che sono state vaccinate oppure che hanno ricevuto almeno una dose. La percentuale più alta è nei Paesi sviluppati.
A PROPOSITO DI CAROVITA
I dati sull’andamento dei prezzi pubblicati la scorsa settimana confermano come l’inflazione sia la variabile da osservare con maggiore attenzione in questo periodo. In Norvegia, il carovita di settembre è salito dal precedente +3,4% al 4,1% (le attese erano a +4%), così come è risultato in accelerazione anche in Svezia (da +2,1% a +2,5% - le attese erano però per un +2,7%). L’inflazione risulta invece ancora bassa in Cina, con il dato di settembre a +0,7% (le attese erano per un +0,9%).
USA: INFLAZIONE ANCORA SU, TAPERING ORAMAI SCONTATO?
Sempre in tema di inflazione, negli Usa il dato di settembre mostra un +5,4%, sopra le attese (+5,3%); continua, quindi, la marcia del carovita Usa e a lungo andare questo inizia a farsi sentire sulle aspettative d’inflazione per i prossimi anni. Se a inizio anno i mercati prevedevano un’inflazione, nel lungo periodo, al 2%, dunque ancorata all’obiettivo della Fed, ora le attese sono per un 2,5%. Tutto questo spinge a far pensare che la Banca centrale Usa possa intervenire riducendo gli stimoli monetari a favore dell’economia a stelle e strisce. È un’ipotesi che sembra essere corroborata anche dai verbali della riunione della Fed, la Banca centrale Usa, di settembre. Da quanto scritto, la Fed potrebbe iniziare il tapering, cioè la progressiva riduzione dell’ammontare di titoli acquistati ogni mese, già da metà novembre, annunciandola nella riunione dei primi di novembre. Se così non fosse, l’inizio del tapering sarà a metà dicembre. Si tratta di una tempistica più veloce di quanto precedentemente preventivato, quando ci si aspettava un inizio del tapering tra fine anno o inizio 2022. Siccome è anche noto quando si concluderà questo tapering, metà 2022, allora si può già ipotizzare che la riduzione mensile degli acquisti sarà di 15 miliardi. Tutto questo, ovviamente, in assenza di sorprese negative dall’economia che costringerebbero la Fed a rivedere questo piano.
Per quanto riguarda l’Italia, il Fondo monetario ha alzato le stime di crescita. Per il 2021 ci si attende un +5,8%, prima era un +4,9%, mentre per il 2022 è stato confermato un +4,2%.
Lo spread, cioè quanto paga in più un BTp decennale italiano rispetto all’omologo tedesco, il Bund, è a 103,5 punti.
COME SONO ANDATE LE VALUTE CONSIGLIATE
Dollaro Usa: -0,3% (1,16 per un euro)
Corona norvegese: +1,3% (9,76 per un euro)
Corona svedese: +0,8% (10,03 per un euro)
Yen giapponese: -2,5% (132,65 per un euro)
Yuan cinese: -0,1% (7,46 per un euro)
Come sono andati questa settimana i TUOI prodotti | |||
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Prodotto | Rendimento | Prodotto | Rendimento |
iShares € Corp. Bond BBB-BB | 0,1% | iShares $ Treasury Bond 3-7yr | -0,3% |
Schroder ISF euro Corp Bd A Acc | -0,1% | AXA WF US Dynamic HY bonds A | -0,3% |
Amundi high yield liquid | 0,2% | iShares $ High Yield Corp Bond | 0,1% |
Nordea 1 norwegian bond BP | 1,3% | Ubs Japan Treasury 1-3y | -2,0% |
Nordea 1 swedish short term bond | 0,9% | iShares China CNY Bond ucits | -0,5% |
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