In attesa delle Banche centrali

Obbligazioni
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Nella zona euro è stata confermata la crescita dell’inflazione al 3,4% annuo a settembre. Siamo sui livelli più alti dal 2008 e a pesare su questo risultato è la componente energetica, i cui prezzi sono saliti dell’1,6% rispetto a un anno fa. Il mercato non dubita, però, che la Banca centrale europea, che si riunirà questo giovedì, posa essere in grado di rispettare l’obiettivo del 2% annuo. Le attese di mercato per l’inflazione del lungo periodo fanno infatti segnare un carovita all’1,9%, quindi perfettamente coerente con l’obiettivo del 2%, anche se c’è da notare che solo un anno fa le attese del mercato erano per un’inflazione, nel lungo periodo, sotto all’1,5%.
In Giappone l’inflazione a settembre è stata dello 0,2%. Lo yen ha chiuso in guadagno (+0,2%; 132,43 per un euro), il che si è in parte riflesso sul risultato dell’Etf Ubs Japan treasury 1-3y (che ha chiuso con un +0,1%).
Queste prospettive di maggiore inflazione nel lungo periodo si sono ovviamente riflesse sui tassi d’interesse. Nell’ultimo anno, in media, nella zona euro i rendimenti di un bond con scadenza a 10 anni sono saliti da -0,091% a 0,278%. Passando ai prodotti consigliati, la scorsa settimana ha confermato il periodo di difficoltà per gli investimenti in bond in euro, con Schroder ISF EURO Corp Bd A Acc che ha perso lo 0,3%, iShares € Corp. Bond BBB-BB in calo dello 0,4% e Amundi high yield liquid che ha chiuso con un ribasso dello 0,1%.
I tassi sono saliti anche per i nostri BTp: un decennale un anno fa rendeva lo 0,72%, ora rende lo 0,94% annuo lordo.
S&P ha confermato il rating dell’Italia a BBB, ma ha portato l’outlook a positivo (significa che in futuro potrebbe esserci un miglioramento del giudizio).
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Come stanno andando i tassi nella zona euro…
La linea in grassetto rappresenta la curva dei rendimenti delle obbligazioni in euro oggi. La linea intermedia rappresenta il livello dei tassi 6 mesi fa e quella sottile è la curva dei tassi della zona di un anno fa.
Dalla Cina sono arrivati diversi dati macroeconomici e la tendenza generale è stata quella di mostrare un rallentamento rispetto ai periodi precedenti, oltre che dati sotto le attese. Il Pil del terzo trimestre, infatti, è cresciuto rispetto all’anno precedente del 4,9%, deludendo le attese, fissate al 5,2%, e soprattutto registrando un dato in netto rallentamento rispetto al secondo trimestre (+7,9%). Ragionamenti analoghi si possono fare anche per i dati su investimenti e produzione industriale di settembre, mentre l’unico dato superiore alle attese e in accelerazione è stato quello delle vendite al dettaglio – indicatore di come vanno i consumi. Tutto questo non si è, però, riflesso negativamente sullo yuan, la valuta cinese, visto che la scorsa settimana ha guadagnato lo 0,4% (ce ne vogliono 7,43 per un euro) e di conseguenza anche il prodotto consigliato per puntare sulle obbligazioni cinesi non ne ha risentito (l’Etf iShares China CNY Bond ucits, +0,4%).
I DATI CINESI | |||
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DATO | ATTUALE | ATTESE | PRECEDENTE |
PIL 3° trimestre (rispetto al trimestre precedente) | +0,2% | +0,5% | +1,2% |
PIL 3° trimestre (rispetto a 12 mesi fa) | +4,9% | +5,2% | +7,9% |
Produzione industriale (annuale) | +3,1% | +4,5% | +5,3% |
Vendite al dettaglio (annuale) | +4,4% | +3,3% | +2,5% |
Investimenti (annuale) | +7,3% | +7,9% | +8,9% |
USA: INFLAZIONE ANCORA SU, TAPERING ORAMAI SCONTATO?
In attesa della riunione della Fed, la Banca centrale Usa, del prossimo 2-3 novembre, dalla quale ci si attende l’annuncio dell’inizio del tapering, sui mercati obbligazionari degli Stati Uniti continua la tendenza al rialzo dei tassi d’interesse che dura oramai da diverso tempo. Anche la scorsa settimana, infatti, i rendimenti sono saliti sia per i titoli di Stato (+0,07%) sia per i bond ad alto rendimento (+0,05%) e così rispetto a solo un anno fa, il rialzo è stato dello 0,85% per i titoli di Stato, mentre i tassi dei bond ad alto rendimento sono ancora sotto il livello di un anno fa (4,66% contro 5,57%). Per quanto riguarda il dollaro, invece, la scorsa settimana ha tirato il fiato (-0,2%; 1,16 per un euro; rispetto ad un anno fa il saldo è +1,9%). Con un dollaro in calo e un rialzo dei tassi d’interesse, la settimana appena trascorsa non poteva che essere negativa per i prodotti che puntano su questa valuta: -0,9% per iShares $ Treasury Bond 3-7yr, -0,4% per AXA WF US Dynamic HY bonds A e -0,6% iShares $ High Yield Corp Bond.
Il tapering è la progressiva riduzione degli acquisti di titoli da parte di una Banca centrale.
Tra le altre valute consigliate, la corona norvegese ha messo su lo 0,6% (ora ce ne vogliono 9,71 per fare un euro) e di conseguenza anche il prodotto consigliato per puntarci, Nordea 1 norwegian bond BP, ha guadagnato (+0,3%). Settimana positiva anche per il fondo Nordea 1 swedish short term bond, che ha chiuso con un +0,5%, grazie a quanto fatto dalla corona svedese la scorsa settimana (+0,5%; 9,97 per un euro).
…e come stanno andando negli Usa
La linea in grassetto rappresenta la curva dei rendimenti delle obbligazioni in dollari oggi. La linea intermedia rappresenta il livello dei tassi 6 mesi fa e quella sottile è la curva dei tassi di un anno fa.
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