Puntare ancora sulle convertibili?

Puntare sulle convertibili
Puntare sulle convertibili
In tema di investimenti obbligazionari alternativi, su cui puntare in chiave speculativa, su Altroconsumo Finanza n° 1422 ti avevamo presentato una scommessa sulle obbligazioni convertibili – vedi a lato - attraverso l’Etf Spdr refinitiv global convertible bond (45,42 euro; Isin IE00BNH72088).
Da allora questo prodotto ha fatto segnare un -0,3%. Come mai? Come ti avevamo detto quando ti abbiamo presentato questa speculazione oramai tre mesi fa, essendo le obbligazioni convertibili un ibrido tra bond e azioni possono sfruttare i rialzi borsistici, così come possono essere un utile strumento anche per fronteggiare il rialzo dei tassi d’interesse sui mercati mondiali, ma a fronte di ciò sono anche esposti ai rischi di un investimento di Borsa o obbligazionario. In situazioni di cali di mercato, infatti, i bond convertibili ne risentono, ed è quello che è successo in questi mesi.
Le obbligazioni convertibili sono bond che, oltre al pagamento di una cedola, permettono di scegliere se convertire il titolo in azioni della società emittente (convertibile diretta) o di un'altra società (convertibile indiretta), secondo un predeterminato rapporto di conversione (il numero di azioni corrisposte per ogni obbligazione) entro una determinata scadenza, oppure di farsi rimborsare il capitale investito. Di norma pagano una cedola più bassa rispetto alle obbligazioni tradizionali.
Tra i settori in cui investe l’Etf consigliato che hanno un maggior peso ci sono i beni di consumo – nulla di sorprendente visto che la maggior parte dei bond convertibili sono emessi proprio da società di questo settore e di quello tecnologico. Sono stati mesi non facili per questo settore in Borsa, che dallo stesso momento in cui ti consigliamo l’Etf sulle convertibili ha perso lo 0,3%, come l’Etf - ma nei momenti peggiori è arrivato a cedere anche il 3%. Cosa fare di questo investimento? Quanto successo in questi mesi ti ha mostrato nella pratica perché diciamo che questa è una speculazione, quindi non un investimento adatto a tutti. Tenendo conto del rischio, vale però la pena continuare a speculare su questo Etf. Infatti, le convertibili sono un utile strumento nei periodi rialzo dei tassi e la tendenza a livello mondiale è quella di rendimenti in rialzo – da AF n° 1422 sono saliti, in media, di uno 0,18%. Inoltre, buona parte dei bond su cui investe è in dollari, obbligazioni che in prospettiva saranno sempre più interessate da tassi in rialzo, visto anche le imminenti decisioni della Banca centrale Usa. Il rialzo dei tassi può essere un vantaggio per chi investe in convertibili, perché il diritto a convertire la propria obbligazione in azione, la cosiddetta opzione call, vedi nella pagina precedente, può aumentare di valore con un rialzo dei tassi. Puoi dunque scommettere su questo prodotto, per non più di un 5% del tuo portafoglio, puntando proprio su questo aspetto e sul fatto che le Borse possano ancora guadagnare e che l’andamento di questi giorni sia solo transitorio.
L’opzione call è un contratto che dà a chi lo detiene il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare dalla controparte un determinato strumento finanziario (per esempio, un'azione) in un determinato periodo di tempo e ad un prezzo prefissato (prezzo d'esercizio). Dunque, se il detentore di un bond convertibile può “trasformare” la propria obbligazione in un’azione al prezzo di 10 euro e sul mercato la stessa azione quota 12 euro, è vantaggioso sfruttare questa possibilità (di fatto si risparmiano 2 euro per ogni azione acquistata). Il valore dell’opzione call cresce all’aumentare dei tassi d’interesse perché il detentore dell’opzione può lasciare il proprio capitale depositato, per esempio su un conto deposito, e percepire degli interessi mentre aspetta di comprare l’azione. Più sono alti i tassi d’interesse, maggiore è il guadagno realizzato durante questa attesa.
Perché scegliere l’ETF
L’esposizione ad un singolo, o più, bond convertibili aumenta sensibilmente il rischio e la complessità dell’investimento. La scelta di un bond convertibile, infatti, data la sua natura ibrida, deve tenere conto anche della bontà o della convenienza dell’azione sottostante e del valore dell’opzione call – il cui calcolo non è semplice. Inoltre, le convertibili possono essere di società a basso rating, con minimi alti, quotate su Borse difficilmente raggiungibili… tutti fattori che possono limitare fortemente la convenienza di questo investimento.
Usando l’Etf, acquistabile in tutta semplicità su Borsa italiana, tutti questi limiti vengono superati. Si può avere un’esposizione più completa al mercato delle convertibili, si diversifica su un maggior numero di titoli e non si hanno problemi di “manutenzione” dell’investimento (come scegliere se convertire il bond, etc…).
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