Adesso accelerano

Analisi
Analisi
La Fed, la Banca centrale Usa, sembra essere sempre più preoccupata per l’inflazione e mostra sempre più segni di impazienza sul da farsi. L’aumento del carovita si sta rivelando non solo più intenso, ma anche più duraturo di quanto previsto. E così, dai verbali dell’ultima riunione, emerge l’immagine di una Fed più preoccupata, che non solo ha deciso di dare il via alla riduzione degli acquisti di titoli, ma che è anche pronta ad accelerare il processo di normalizzazione monetaria, riducendo più velocemente gli acquisti di titoli. E non è tutto. Dai verbali emerge anche che la Fed è pronta ad alzare i tassi d'interesse, se l'inflazione continuerà ad aumentare. Le prospettive stanno dunque iniziando a cambiare. Fino a poche settimane fa il quadro era abbastanza delineato: riduzione degli acquisti che sarebbero arrivati a zero a metà 2022 e a quel punto rialzo dei tassi. Ora aumentano le possibilità che gli acquisti si concludano anche prima di metà 2022. E i tassi? Per quanto riguardo il costo del denaro, solo un mese fa le attese del mercato per un rialzo nella riunione di giugno 2022 erano pari al 57%, per poi salire a quasi il 70% per quella di luglio.
La revisione del Pil Usa del terzo trimestre è stata deludente. Dal +2% della stima precedente ci si aspettava un +2,2%: il dato comunicato la scorsa settimana parla di un +2,1%.
Quando alzeranno i tassi negli Usa?
Come puoi vedere nel grafico, i mercati, con il passare del tempo, hanno iniziato a prevedere, con una sempre maggiore probabilità, un aumento dei tassi prima di giugno 2022.
Ora invece per il mercato ci sono quasi l’80% di possibilità che la Fed alzi i tassi a luglio 2022, insomma… non scontato, ma quasi. Ma soprattutto c’è chi punta, con buone possibilità, a un rialzo dei tassi a maggio.
NORMALIZZAZIONE: cos’è?
Per normalizzazione monetaria si intende quel processo che porta progressivamente a ridurre tutti gli stimoli monetari che una Banca centrale ha messo in campo per aiutare l’economia in un momento di crisi. Di norma la normalizzazione avviene in due fasi: prima si procede con una graduale riduzione degli acquisti di titoli. Successivamente si aumentano i tassi di interesse.
Questo mostra come il mercato stia scontando un aumento del costo del denaro in anticipo rispetto al passato, ma è anche l’indizio che il mercato si aspetta un tapering più veloce. Infatti, se il processo di uscita dagli aiuti è prima portare a zero gli acquisti di titoli e poi alzare i tassi, iniziare a pensare a un rialzo già a maggio significa ipotizzare che gli acquisti di titoli si concluderanno prima del previsto. E per quanto riguarda gli investimenti? Sul mercato valutario il dollaro ha ceduto lo 0,2% la scorsa settimana (ce ne vogliono 1,129 per fare un euro), mentre i tassi sono scesi per i titoli di Stato, saliti per quelli ad alto rendimento. Tra i prodotti consigliati iShares $ Treasury Bond 3-7yr ha chiuso in guadagno (+0,2%), mentre AXA WF US Dynamic HY bonds A (-1,2%) e iShares $ High Yield Corp Bond (-1,6%) hanno chiuso in perdita.
Chi invece attenderà ad alzare i tassi è la Riksbank, la Banca centrale svedese. Nella riunione della scorsa settimana, infatti, i tassi sono stati lasciati fermi a zero e le proiezioni della stessa Riksbank prevedono un rialzo a fine 2023, dunque tra due anni. Tuttavia, anche in Svezia ci si aspetta una riduzione degli stimoli monetari. Nel 2023 la Riksbank potrebbe iniziare non solo a non comprare più nuovi titoli, ma a non reinvestire neppure più quelli in scadenza. Si tratterebbe anche in questo caso di una forma di inasprimento della politica monetaria. A queste notizie la corona svedese ha reagito con un -1,6% settimanale (ora ce ne vogliono 10,26 per fare un euro) e anche il prodotto consigliato, Nordea 1 swedish short term bond, ha chiuso la settimana con un calo dell’1,6%.
Sempre in tema di pubblicazione di verbali, anche la Banca centrale europea ha pubblicato quelli dell’ultima riunione. Le conclusioni sono un po’ quello di cui la Bce ha parlato in queste settimane: l’inflazione tornerà a scendere nel corso del 2022, anche se ci vorrà più tempo del previsto. Inoltre, la Bce ha confermato l’intenzione di concludere il piano di acquisti di titoli a marzo 2022 e quindi già nella riunione di dicembre potrebbe arrivare l’annuncio di una riduzione degli acquisti mensili. Si è parlato, infine, di stagflazione, ma per la Bce non è uno scenario plausibile: la ripresa rimane ancora forte e, come detto, l’inflazione è destinata a scendere.
Per quanto riguarda i prodotti consigliati hanno chiuso in calo: -0,9% per Schroder ISF EURO Corp Bd A Acc e iShares € Corp. Bond BBB-BB e -1,3% per Amundi high yield liquid.
Il livello dei tassi in svezia (passati e futuri)
La linea tratteggiata rappresenta le prospettive sui tassi della Riksbank. La linea continua è il livello storico dei tassi.
Stagflazione: cos’è?
Per stagflazione s’intende quella situazione in cui un’economia soffre, contemporaneamente, di crescita nulla e di alta inflazione.
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