Cosa fare con le obbligazioni?

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Il rialzo dei tassi sui mercati obbligazionari ha interessato tutte le categorie di obbligazioni, comprese quelle bancarie. Se fino a circa un anno e mezzo fa i bond bancari non rendevano nulla, e addirittura sulle scadenze fino a tre anni avevano rendimenti negativi, ora i tassi sono decisamente più elevati. È arrivato il momento di puntare su questi prodotti? Come hai avuto modo di vedere in questi mesi, le obbligazioni bancarie, così come quelle societarie, sono fuori dalle nostre strategie di investimento. Per la zona euro preferiamo i titoli di Stato. Come mai? È una questione legata al rischio di questi prodotti e al contesto di mercato – che a sua volta ha un impatto sul rischio dei bond. Prima di tutto, con le prospettive economiche di recessione per la zona euro, le singole società, ma anche il settore bancario, potranno subire duri colpi ai loro bilanci (vedi anche pagina 23). Questo potrebbe impattare sulle quotazioni di questi bond, facendone aumentare ulteriormente il loro rendimento. Inoltre, i titoli bancari sono anche più rischiosi perché i loro prezzi tendono a muoversi maggiormente al variare dei rendimenti, o meglio, degli spread. Da agosto 2021, quando i rendimenti dei bond bancari hanno toccato i minimi e poi hanno cominciato a risalire, le obbligazioni bancarie hanno perso il 15,4%, mentre i titoli di Stato, a parità di duration, sono scesi dell’11,9%. Siccome il rialzo dei tassi non è ancora terminato (la Bce dovrà alzare ancora i tassi per fronteggiare un’inflazione che è in doppia cifra), il ri-prezzamento sui mercati obbligazionari non è ancora terminato. Dunque, al momento puntare sui titoli di Stato consente di avere in portafoglio una posta più resistente ai ribassi di mercato.
La sensibilità dei prezzi al variare degli spread è la cosiddetta duration spread. La duration spread ti dice esattamente quanto perderà il prezzo del bond a causa dell’allargamento dell’1% dello spread tra i rendimenti dei bond (bancari o titoli di Stato) e quello del titolo considerato sicuro (tipicamente un Bund tedesco). Oggi, la duration spread dei bond bancari è di 4,15 e quella dei titoli di Stato 3,75.
Questo per quanto riguarda gli investimenti da inserire in portafoglio. E se si volesse investire in chiave speculativa, puntando sì su un maggior rischio, ma anche un maggiore rendimento offerto? In quest’ottica particolarmente “aggressiva”, meglio puntare sulla categoria di bond bancari più rischiosi in assoluto, i subordinati, che sono poi quelli che rendono anche di più. Ora lo spread con i titoli considerati sicuri è su livelli allineati a quelli storici e solo in caso di alcuni picchi - come lo scoppio della pandemia - è stato più alto. Tuttavia, il rendimento di questi bond è sui massimi di sempre e superiore anche a quelli che venivano richiesti quando lo spread aveva toccato il picco di 600 punti (il rendimento richiesto allora era del 7%). Oggi, invece, il rendimento è superiore al 9% con uno spread a 500, per cui, a parità di rischio, o più basso, il rendimento loro richiesto è più alto. I bond bancari, invece, hanno sì un rendimento più alto del passato, ma anche il loro spread, quindi, il loro rischio, è salito di pari passo. Si trovano dunque in una posizione intermedia tra i titoli di Stato e i subordinati: rendono più dei primi, ma meno dei secondi. Se speculazione dev’essere, meglio puntare sul profilo rischio-rendimento migliore. Il prodotto giusto per replicare questa speculazione è il fondo Lazard capital fi sri rd (115,055 euro; Isin FR0010952796 – lo acquisti su Fundstore; www.fundstore.it).
Per quanto riguarda i bond bancari Usa, vale lo stesso ragionamento, e confronto, visto con i titoli di Stato della zona euro. Ragionamento analogo può anche essere applicato ai bond ad alto rendimento Usa che, tra le altre cose, sono anche presenti nelle nostre strategie di investimento.
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