USA: ALTRO RIALZO DELLO 0,75%
Comportandosi come atteso dal mercato, la Fed, la Banca centrale Usa, ha alzato ancora una volta i tassi dello 0,75%, portandoli a un intervallo compreso tra il 3,75% e il 4% - il livello più alto dal 2008. La Fed ha anche detto che andrà avanti con i rialzi dei tassi, escludendo chiaramente che ci siano pause: ad oggi smettere di aumentare il costo del denaro è, sempre secondo la Fed, prematuro. Il governatore Powell ha aperto, però, alla possibilità di un rallentamento nella velocità dei rialzi dei tassi. Significa che i prossimi rialzi potrebbero essere non più dello 0,75%, ma di entità inferiore. Questo potrebbe avvenire nella prossima riunione o in quella successiva, ma attenzione: si parla solo di rallentamento. I prossimi rialzi potranno anche essere inferiori allo 0,75%, ma la Fed andrà avanti per più tempo ad alzare i tassi, quindi il livello finale del costo del denaro sarà probabilmente più alto di quello preventivato nella riunione di settembre (si stimava un valore medio tra il 4,4% e il 4,6%).
Il rialzo di questa riunione era atteso e le dichiarazioni della Fed continuano a confermare un contesto di rialzo dei tassi per il futuro – con un livello anche più alto di quello precedentemente stimato. Per cui, i bond in dollari rimangono in portafoglio e viene confermata la scadenza tra 1-3 anni. Per i titoli di Stato acquista l’Etf iShares $ treasury 1-3y acc B e per i titoli ad alto rendimento, investi su un prodotto a scelta tra AXA WF US Dynamic HY bonds A oppure iShares $ High Yield Corp Bond.
NORVEGIA: +0,25% SUI TASSI
La Banca centrale norvegese ha deciso di alzare i tassi di uno 0,25%, una soluzione che era tra le possibilità considerate dal mercato. Ora il costo del denaro è pari al 2,5% e molto probabilmente sarà ulteriormente aumentato, ancora una volta, a dicembre.
Per quanto riguarda la decisione della scorsa settimana, l’aumento dello 0,25% è stato ritenuto appropriato data l’elevata inflazione e l'attività economica che è stata superiore durante i mesi estivi rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. Il consumo delle famiglie ha contribuito a sostenere la crescita ed è stato anch’esso leggermente superiore alle attese. A questo si aggiunge un mercato del lavoro in salute. Ti confermiamo il consiglio su Nordea 1 norwegian bond BP.
EUROPA: INFLAZIONE IN ACCELERAZIONE, PIL IN FRENATA
Nella zona euro l'inflazione ha raggiunto il 10,7% a ottobre, mentre l'economia ha mostrato un Pil del terzo trimestre in crescita dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. L’inflazione, dunque, continua a correre e lo ha fatto anche più delle attese (a settembre era a 9,9%, le attese erano per un 10,2%), mentre l’economia mostra una netta frenata, visto che nel terzo trimestre il Pil di eurolandia era cresciuto dello 0,8%, ma soprattutto ci si attendeva una crescita dell’1% - e anche a livello annuale la crescita rallenta da 4,3% al 2,1%. Questi dati suggeriscono che la Bce continui ad alzare i suoi tassi di interesse: il dato sull'inflazione mostra, infatti, come sia ancora necessario proseguire nella politica monetaria restrittiva messa in atto dall'Istituto di Francoforte.
Il dato sul Pil divide, invece, le opinioni dei mercati. Le attese, dopo la riunione della di due settimane fa, erano per un ulteriore rialzo dei tassi dello 0,5% a dicembre e di un altro ancora, ma dello 0,25%, a inizio 2023. Ora secondo alcuni il fatto che l'economia della zona euro, benché in frenata, non si sia contratta nel terzo trimestre potrebbe giustificare un altro rialzo dello 0,75% da parte della Bce. Secondo altri, invece, lo 0,2% e quindi la certificazione di un netto rallentamento, accompagnato da altri dati provenienti dall’attività economica che suggeriscono la possibilità di una contrazione già nel quarto trimestre di quest'anno, farebbe propendere per una Bce che alzi dello 0,5% a dicembre, come già preventivato. È invece assolutamente da escludere un rialzo inferiore allo 0,5%.
A livello operativo, sia che avvenga un rialzo dello 0,5% come preventivato o addirittura maggiore, il contesto suggerisce ancora di posizionarsi sui bond con scadenza corta: non è ancora il momento di spostarsi su scadenze più lunghe. Per investirci, puoi scegliere tra l’Etf Xtrackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 oppure costruirti da te un portafoglio di titoli di Stato della zona euro.
La Reserve Bank of Australia, la Banca centrale australiana, ha, come da attese, alzato ancora una volta i tassi, con un ritocco dello 0,25% (dal 2,60% al 2,85%). La Banca centrale australiana prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nel prossimo futuro. L'entità e la tempistica dei futuri rialzi dei tassi di interesse continueranno a essere determinate dai dati in arrivo su inflazione e mercato del lavoro.
Anche la Bank of England (BoE), la Banca centrale inglese, è allineata alle altre Banche centrali e aumenta i tassi: ritocco dello 0,75% e costo del denaro al 3%. I bond in sterline non sono all’acquisto.
CINA: il quarto trimestre parte fiacco
Le nuove restrizioni contro il Covid a Shanghai e in altri importanti centri industriali sono state tra le cause principali del dato negativo sull’indice Pmi cinese, che a ottobre è risultato in contrazione sia per il settore manifatturiero, sia per quello dei servizi. L’indice Pmi composito, che tiene appunto in considerazione manifattura e servizi, è sceso sotto i 50 punti (a 49), dato che segna un’attività in contrazione: è la prima volta dopo diversi mesi di espansione (l’ultima volta che il Pmi composito si era attestato sotto quota 50 è stato lo scorso maggio). Il quarto trimestre inizia, quindi, in maniera fiacca per l’economia cinese, suggerendo che il dato del terzo trimestre sia più che altro un fuoco di paglia. I bond in yuan sono comunque confermati con l’Etf iShares China CNY Bond.
ULTIMA VIENE LA SVEZIA
Con le riunioni di due settimane fa di Bce, Bank of Japan e Banca centrale brasiliana (vedi n° 1483), manca all’appello la Riksbank, la Banca centrale svedese. L’Istituto di Stoccolma si riunirà a fine novembre, ma anche in questo caso la strada è segnata: i tassi saranno alzati anche in Svezia. Anche la corona svedese rimane consigliata, investici con il fondo Nordea 1 swedish Short-Term Bond BP.