OaT: tra politica, rating, conti pubblici... ecco cosa fare con i titoli di Stato francesi

Francia: il punto sugli OaT
Francia: il punto sugli OaT
Il 2024 per la Francia non è certo stato un anno particolarmente positivo. Tralasciando la vetrina mondiale delle Olimpiadi di Parigi, a livello politico la Francia ha conosciuto un luglio molto problematico. Non solo. Anche per quanto riguarda la situazione dei conti pubblici francesi il 2024 ha rappresentato un anno di peggioramento. Tutto questo si è riflesso in varie fasi e dinamiche dei rendimenti sugli OaT, i titoli di Stato francesi.
Il rendimento di un titolo di Stato francese a 10 anni aveva chiuso il 2023 al 2,57% lordo annuo; oggi è al 3,12% lordo annuo. Il picco si è toccato ai primi di luglio proprio nel momento più difficile del panorama politico francese con le incertezze delle nuove elezioni indette dal presidente Macron. Dal picco conosciuto in quei giorni, con il rendimento che era arrivato al 3,35%, i rendimenti sono scesi, ma sono comunque superiori a quelli di fine 2023: oggi si assestano infatti al 3,12% lordo annuo.
Nel frattempo, però, la Francia ha dovuto subire una serie di ritocchi, in peggio, al suo rating. Tra maggio ed ottobre, infatti, dalle tre principali agenzie di rating la Francia ha incassato un declassamento e due tagli dell’outlook. S&P ha infatti tagliato a maggio il rating da AA a AA-, mentre Fitch e Moody’s, in ottobre, pur confermando il rating, hanno tagliato l’outlook a negativo da stabile (quindi per il futuro potrebbe esserci un taglio del rating).
Tutto questo ha pesato sugli OaT? In media i rendimenti dei bond della zona euro sono saliti dal 2,79% al 2,98% lordo annuo – parliamo dei titoli a 10 anni e con tutti i rating - quindi di uno 0,19%: il rialzo degli OaT, essendo dello 0,55%, è superiore. I Bund tedeschi hanno visto salire i rendimenti dello 0,3%, dal 2,03% al 2,33%, seguendo la tendenza dei titoli con rating elevati, come successo anche a Olanda e Finlandia, di veder aumentare maggiormente i rendimenti rispetto agli emittenti con un rating più basso.
Si può dire che gli OaT, alla fine, hanno pagato le vicissitudini francesi, con il mercato che richiede un rendimento superiore, in termini assoluto, ma soprattutto più elevato in termini relativi al resto dei titoli di Stato di altri Paesi dell’eurozona.
In termini di investimenti gli OaT hanno oggi un rendimento superiore a quello che erano abituati a pagare in passato. La Francia ha visto peggiorare la sua situazione di bilancio e anche il giudizio sui suoi conti, ma ad oggi non è in discussione la tenuta dei conti pubblici francesi: il Cds a 10 anni quota oggi 16,75 punti, un valore bassissimo… sintomo di un rischio default, secondo i mercati, inesistente. Per questo, gli OaT sono all’acquisto.
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