Cedola del 10% per i primi due anni e poi... doppia possibilità?
Obbligazioni con possibilità di conversione delle cedole
Obbligazioni con possibilità di conversione delle cedole
Dal 15 gennaio è disponibile su Borsa Italiana è disponibile le obbligazioni Isp Mc J14/01/37 Usd (99; Isin IT0005630188). Questa obbligazione pagherà un tasso del 10% per i primi due anni, mentre per quelli successivi il tasso potrebbe essere variabile oppure fisso (in questo caso diventa decrescente nel tempo). Infatti, ogni anno a partire dalla fine del 2° anno, l’emittente ha la facoltà di convertire tutte le cedole successive in tasso variabile legato all’andamento dell’Indice SOFR (attualmente al 4,29%) + 1,70% (il SOFR è il tasso che sostituisce il Libor). Se le cedole non sono convertite in tassi variabili, avranno il seguente ammontare: 3°-5° anno: 6,00%; 6°-8 anno: 5,00%; 9°-12° anno: 4,00%.
L’emittente avrà la convenienza a convertire le cedole variabili se i tassi scenderanno ad un livello per cui SOFR + 1,7% sarà inferiore al valore della cedola in cui quest’ultima si può convertire. Dunque, in caso di conversione, qualora i tassi nei prossimi anni dovessero scendere, la cedola variabile sarebbe inferiore, non solo in termini assoluti, ma anche rispetto a quella fissa prevista. Dato che la cedola si ridurrebbe, il prezzo salirebbe meno rispetto ad un’obbligazione a tasso fisso di pari durata. Dunque, si avrebbe una cedola inferiore, beneficiando meno in termini di prezzo di un calo dei tassi.
Se i tassi dovessero rimanere su livelli tali per cui SOFR + 1,7% è superiore alla cedola fissa prevista, invece, non si potrà beneficiare a pieno del rialzo dei tassi (o di tassi di mercato più alti). Considerando anche che il valore della cedola fissa in cui può essere effettuata la conversione decresce nel tempo, aumenta la possibilità di avere la conversione nelle cedole fisse se i tassi di mercato aumentano o si mantengono su livelli più alti. Si potrebbe quindi beneficiare meno dei rendimenti di mercato più alti e, contestualmente, il prezzo perderebbe più di un tasso variabile puro.
Infine, la scadenza di 12 anni comporta un’elevata incertezza sul possibile andamento dei tassi nel tempo, rendendo impossibile fare qualunque tipo di previsione. Oltre alle incertezze, quanto esposto mostra che, affinché questo bond possa garantire risultati migliori di un puro tasso fisso o variabile, dovrebbe verificarsi un preciso, e poco probabile, contesto. Per cui, non te lo consigliamo, neppure in ottica speculativa.
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