Cosa fare con l'obbligazione CDp?

Conviene questa obbligazione?
Ecco la risposta ad una domanda su un'obbligazione offerta in questi giorni
Conviene questa obbligazione?
Ecco la risposta ad una domanda su un'obbligazione offerta in questi giorni
Banca Intesa mi offre un'obbligazione in sottoscrizione fino al 12 marzo della CDP 2025/2032 a tasso misto Isin IT0005634602. Vorrei un vostro parere se interessante alle attuali condizioni di mercato e se può essere sottoscritta sempre per un importo non superiore al 5%.
Il bond Cdp tasso misto 26/03/2032 (100; Isin IT0005634602) pagherà con cadenza trimestrale cedole fisse pari al 3,50% lordo annuo fino alla data di pagamento degli interessi del 26 marzo 2028 (incluso) e cedole trimestrali con un tasso annuo pari all’Euribor 3 mesi + 0,56% dalla data di Pagamento degli interessi del 26 giugno 2028 (incluso) e fino a scadenza.
Il rendimento di questa obbligazione non può essere definito con certezza a priori, in quanto dipenderà dall'andamento dell'Euribor dal 2028 fino a scadenza e quindi più in generale dall'andamento dei rendimenti di mercato. Si possono quindi fare solamente delle ipotesi.
Prendiamo come parametro di confronto il BTp con scadenza analoga – la tipologia di titolo che più si avvicina al bond Cdp. Oggi il BTp con scadenza 1/03/2032 acquistato sul mercato, tenendo conto anche delle commissioni di acquisto, del rateo…, rende il 2,66% netto annuo. Affinché il bond Cdp abbia lo stesso rendimento a scadenza, l'Euribor 3 mesi dovrebbe attestarsi al 2% per tutto il periodo per il quale le cedole saranno variabili. Oggi l’Euribor 3 mesi è al 2,5%, scontando già il taglio della prossima settimana della Bce. Quest'ultima dovrebbe tagliare i tassi in questo 2025 fino a portare quello sui depositi al 2%, il tasso a cui l’Euribor 3 mesi tende ad allinearsi, e poi fermarsi. Con un Euribor 3 mesi al 2%, la cedola variabile staccata dal bond Cdp sarà del 2,56% lordo annuo. Se questo sarà il valore della cedola per tutto il periodo in cui sarà parametrata all’Euribor 3 mesi, il rendimento netto del bond Cdp sarà allineato a quello del BTp. Il rendimento del BTp, però, comprato oggi e mantenuto fino a scadenza è certo, mentre quello del bond Cdp non lo è. Sul rendimento che potrà generare la scelta di investire sul bond della Cdp grava una maggiore incertezza e dunque il bond è più rischioso. Un investimento va scelto e confrontato con le alternative presenti sul mercato in termini di rischio-rendimento. Affinché il bond Cdp risulti un investimento migliore rispetto alla scelta di investire nel BTp con analoga scadenza, sarà necessario un rendimento superiore a quello del BTp, perché dovrà ripagare il maggior rischio derivante dall’aleatorietà della cedola. Ciò significa che il valore dell'Euribor dovrà superare il livello del 2%.
È uno scenario credibile? Formulare delle ipotesi sull'andamento dei tassi fino al 2032 è impossibile. L'ipotesi dei mercati è quella di una BCE che taglierà i tassi al 2% nel 2025 per poi mantenerli su quel livello fino al 2026 e, successivamente, potrebbero verificarsi dei rialzi. Il problema è che tutto dipenderà dall'andamento dell'economia e dell'inflazione negli anni successivi e non è detto che anche a fronte di rialzi nel 2027 o 2028, successivamente non si verificherà un periodo di ribasso dei tassi: bisognerebbe dunque fare una scommessa sull'andamento di quest’ultimi.
Vale la pena fare questa scommessa per avere un bond in portafoglio con un rendimento superiore a quello di altri titoli oggi presenti sul mercato? Se il tuo obiettivo è di inserire in portafoglio titoli con rendimenti un po’ più elevati, il nostro consiglio è di attuare una soluzione differente: piuttosto investi con una strategia come la ladder e la barbell che ti consentono di inserire in portafoglio titoli sia con scadenze corte sia con scadenze più lunghe. Quest’ultime sono più rischiose, in quanto più esposte a un rischio tassi maggiore, ma sono anche quelle che hanno un rendimento a scadenza più elevato. Scegliendo i titoli a tasso fisso, avrai un rendimento certo per un prolungato periodo di tempo e grazie alla combinazione di titoli in portafoglio con scadenze diverse, anche brevi, il rischio tassi - così come quello di reinvestimento - viene calmierato.
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