Spread creditizi: rischio o opportunità?
 
                    Obbligazioni: spread creditizi
 
                    Obbligazioni: spread creditizi
Il termine spread è spesso utilizzato per descrivere l’andamento dei titoli di Stato italiani, ma nei mercati obbligazionari rappresenta un indicatore chiave. In termini semplici, i cosiddetti spread di credito rappresentano la differenza tra il rendimento di un'obbligazione emessa da una società o da uno Stato e il rendimento di un titolo di Stato considerato privo di rischio. In sintesi, l'allargamento degli spread di credito nei mercati obbligazionari segnala un aumento del rischio percepito e può essere innescato da una serie di fattori economici e di mercato, ma è anche un utile strumento per valutare la convenienza, o meno, di un investimento obbligazionario.
NON SOLO RISCHIO, MA ANCHE SEGNALE DI OPPORTUNITÀ
Un contesto di allargamento degli spread di credito, sebbene spesso associato a crescenti preoccupazioni, può anche presentare opportunità di investimento per gli investitori attenti. Possono essere usati per l’identificazione di obbligazioni potenzialmente sottovalutate. Quando gli spread si allargano a causa di preoccupazioni generalizzate del mercato piuttosto che di problemi specifici dell'emittente, le obbligazioni di società con fondamentali solidi potrebbero diventare temporaneamente sottovalutate, offrendo opportunità di acquisto. Questo richiede un'attenta analisi del credito per distinguere tra il reale valore e le obbligazioni con fondamentali in deterioramento. Non tutte le situazioni di allargamento degli spread sono uguali: alcune rappresentano reazioni eccessive, altre invece sono corrette e rappresentano una valutazione corretta del maggior rischio di un determinato emittente.
LE IMPLICAZIONI PRATICHE
Durante i periodi di allargamento degli spread, le obbligazioni high-yield, essendo più rischiose, in genere vedono aumenti di spread maggiori, offrendo potenzialmente rendimenti futuri più elevati se le prospettive economiche migliorano, ma nell’immediato rappresentano un maggior rischio. I titoli ad alto rendimento sono i più a rischio in una fase come quella attuale, per questo attualmente consigliamo di investirci tramite Etf e non singole obbligazioni. Con un paniere di titoli si riesce a gestire meglio il rischio emittente rispetto ad una ricerca di singole obbligazioni sottovalutate. Questo consente, inoltre, date le caratteristiche di cui abbiamo parlato sul n° 1602, quelle di anticipare una ripresa (o un ritorno alla serenità dei mercati), di sfruttare maggiori guadagni nel futuro.
Questo è uno dei motivi per cui per i bond ad alto rendimento consigliamo Etf, mentre per i bond corporate, investment-grade, consigliamo anche di posizionarsi su titoli di singole società. Questo perché pur offrendo rendimenti potenziali inferiori, offrono maggiore stabilità e possono fungere da componente difensiva in un portafoglio durante periodi di volatilità – come quello che stiamo vivendo. Ragionamento analogo, ma con un carattere ancora più difensivo, vale per le obbligazioni dei singoli Stati.
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