Nuove obbligazioni con cedola del 5% e del 6%...

Obbligazioni con cedole condizionate
Obbligazioni con cedole condizionate
Sul mercato sono sbarcate due nuove obbligazioni:
Anche solo da un punto di vista meramente speculativo, potrebbe valere la pena considerare questi bond? I titoli presentano alcune caratteristiche che richiedono attenzione. Si tratta infatti di obbligazioni con una scadenza naturale di 12 anni, ben più lunga rispetto all’orizzonte tipico consigliato per strategie come la ladder o la barbell strategy. Inoltre, i titoli incorporano una opzione call, cioè la possibilità per l’emittente di richiamare il bond prima della scadenza, già dal 2026. Questa opzione call aggiunge un rischio per l’investitore, perché il richiamo anticipato potrebbe avvenire proprio quando i bond diventano più convenienti da detenere.
Proprio la struttura della cedola condizionata qualora l’Euribor rimarrà entro certi livelli rende più probabile un rimborso anticipato se i tassi di mercato restano bassi. In altre parole, più l’emittente si trova a dover pagare queste cedole elevate (in un contesto di tassi bassi), più è incentivato a richiamare il bond e rifinanziarsi a condizioni migliori.
Uno scenario favorevole per l’investitore – cioè tassi bassi e cedole del 5%/6% pagate regolarmente – potrebbe non realizzarsi del tutto, proprio perché il bond rischia di essere rimborsato in anticipo. Così l’investitore si ritrova a non poter incassare pienamente le cedole più generose.
Al contrario, se i tassi salgono oltre ad una certa cifra, il bond non adegua la cedola: in questo caso l'investitore resterebbe bloccato con una cedola nulla, perdendo l'opportunità di beneficiare dei rendimenti più alti offerti sul mercato. Dunque, in sintesi, vi è una doppia fonte di rischio:
Se sei interessato anche a correre il rischio di vederti non pagare una cedola, in quanto condizionata, per avere un rendimento più elevato, allora un certificato che paga una cedola del 12% condizionata ma con effetto memoria potrebbe essere più interessante. il bond SG non ha l'effetto memoria: se per un anno non si verificano le condizioni per il pagamento della cedola e si verificano l'anno successivo, sempre ammettendo che non venga rimborsata in anticipo, non si recupererà la cedola non pagata. Un certificato con effetto memoria, invece, se salta una, o più cedole, ma si verifica successivamente la condizione per il pagamento, recupera anche quelle passate. Il certificato è però più rischioso in quanto a scadenza il capitale è condizionato, invece l'obbligazione rimborserà 100 a scadenza. È vero, ma bisogna ricordarsi che questo maggiore rischio è ampiamente ripagato dal maggior rendimento: un certificato con 12% di cedola ed effetto memoria garantisce un rendimento nettamente superiore a quello del bond, senza contare l'effetto airbag e la barriera posizionata al 50% che smussano di molto il rischio. Se invece quello che si cerca è una cedola periodica senza avere il rischio di un capitale decurtato a scadenza, allora l'opzione migliore è acquistare obbligazioni a tasso fisso scegliendo magari quelle con una cedola più generosa a fronte di un prezzo più alto, che consentono però di avere un flusso cedolare più elevato - se l'obiettivo è quello di avere una rendita maggiore. In quest'ottica, come vedi, a seconda dell'obiettivo che ti poni ci sono delle soluzioni più efficienti dal punto di vista rischio-rendimento di questi bond SG.
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