Obbligazioni: mediare sul cambio?
Obbligazioni e tasso di cambio
Obbligazioni e tasso di cambio
Per gestire l’effetto cambio, o visto in un altro modo il rischio valutario, c’è un modo alternativo – e che richiede anche meno manutenzione – rispetto al “mediare” la posizione su un bond in valuta, come per esempio il dollaro. È una strategia che consigliamo oramai da diverso tempo e le vicende recenti legate al dollaro dimostrano quanto ragionare con le obbligazioni non solo in termini di titoli, emittenti e durate, ma anche in termini di come acquistarle sia un’attività pratica nella realtà pratica, non è solo teoria.
Con la ladder strategy, infatti, comprando bond con scadenze progressivamente in aumento, cioè ad 1 anno, 2 anni, 3 anni… permette, a scadenza, di non concentrare il rischio valuta in un unico periodo: se si comprano solo bond che scadono nel 2030, seppur in mesi diversi, le sorti del nostro investimento dipenderanno da come starà il dollaro in quel momento. Se invece si comprano bond che scadono nel 2026, 2027, 2028… si diversifica, attività che sappiamo ridurre i rischi. Magari nel 2026 il dollaro avrà perso, e quel bond verrà rimborsato in dollari in perdita, ma poi il biglietto verde potrà recuperare e i bond che scadranno negli altri anni saranno in guadagno. Siccome il rischio valuta impatta anche sulle cedole, diversifica anche su obbligazioni cha pagano gli interessi in mesi dell’anno.
Attendi, stiamo caricando il contenuto