Spunti per gli obbligazionisti
Opportunità sulle obbligazioni
Opportunità sulle obbligazioni
Se consideriamo l'insieme dei rendimenti decennali dei titoli di Stato dell’area euro, la variazione complessiva durante la settimana è stata pressoché nulla. Tuttavia, questo non significa che non ci siano stati movimenti significativi all’interno dei singoli Paesi. Gli spread tra le principali economie dell’Eurozona sono infatti tornati ad ampliarsi.
Per esempio, lo spread tra BTp e Bund tedeschi è salito leggermente, passando da 95 a 102 punti base, pur rimanendo su livelli storicamente contenuti. Aumenti simili si sono registrati anche tra i titoli francesi e tedeschi (OaT–Bund) e tra i Bonos spagnoli e i Bund. Questi movimenti segnalano come, in una settimana in cui le tensioni geopolitiche si sono purtroppo arricchite di nuovi fronti potenzialmente pericolosi, il Bund abbia ancora svolto — seppur con meno intensità rispetto al passato — il ruolo di bene rifugio.
Detto ciò, trattandosi di variazioni minime, gli equilibri relativi tra i titoli dei vari Paesi non vengono sostanzialmente alterati. Di conseguenza, restano validi i nostri suggerimenti sull’allocazione tra i diversi emittenti per chi desidera investire in obbligazioni dell’area euro.
Per quanto riguarda i mercati valutari, il dollaro — dopo un lungo periodo di debolezza — ha chiuso la settimana con un lieve recupero. Le quotazioni si attestano oggi intorno a 1,148 dollari per euro, ancora tra i valori più bassi dal 2022. Il saldo da inizio anno rimane negativo. In questo contesto, invece di inseguire i ribassi della valuta continuando ad acquistare obbligazioni per mediare il prezzo di carico, è più efficiente dal punto di vista della gestione del rischio posizionarsi fin da subito con una strategia che diversifichi scadenze e date di pagamento delle cedole — vedi qui.
Una grande novità della scorsa settimana è stato il ritorno dei “tassi zero” nel panorama delle Banche centrali mondiali. Era una decisione anticipata e scontata visto l'andamento della inflazione, ma il fatto che il costo del denaro in Svizzera è tornato ad essere nullo, in un contesto in cui ci si interroga se tagliare i tassi o continuare a farlo, come accade, rispettivamente, per le due principali Banche centrali mondiali (Fed e Bce), e non aver escluso la possibilità di utilizzare tassi negativi in futuro rappresenta una situazione di eccezionalità. Data la volontà di intervenire anche sui mercati dei cambi per evitare ulteriori rafforzamenti del franco, il consiglio è di non acquistare bond svizzeri.
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