La settimana delle obbligazioni: dollaro debole, ma non solo

La settimana delle obbligazioni
La settimana delle obbligazioni
La settimana è stata ricca di dati su inflazione e di riunioni di Banche centrali; tuttavia, questi eventi hanno riguardato Paesi le cui obbligazioni non sono nei nostri portafogli.
La zona euro non ha portato dati rilevanti dal punto di vista macroeconomico, così come per gli Usa, anche se per quest’ultimi l’attesa è tutta per i dati sull’inflazione, che potranno essere importanti in chiave riunione Fed di settembre. Inutile dire che l’entrata in vigore dei dazi è stato il vero catalizzatore della settimana appena conclusasi.
Sul mercato Usa, i tassi d’interesse sono aumentati dello 0,04% sulle scadenze a 10 anni, mentre il dollaro ha chiuso in calo a 1,165 per un euro. Sul fronte della zona euro, invece i rendimenti, in media, sono scesi dello 0,03% su scadenze a 10 anni.
Guardando ai mercati che hanno visto le rispettive Banche centrali riunirsi, la sterlina ha chiuso la settimanale in frazionale calo in seguito al taglio del costo del denaro, mentre il taglio dei tassi di Banxico invece hanno fatto scivolare il peso messicano dello 0,2%. Nonostante tassi fermi, la rupia indiana ha ceduto il 2,2%, ma in questo caso sono state le minacce dei dazi a pesare. Tutte e tre queste monete non sono da acquistare.
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