Blue chip

Cosa sono le blue chip?

Nel linguaggio finanziario, il termine blue chip indica le azioni di società di grandi dimensioni, con una lunga storia di attività, solidità patrimoniale e rilevanza strategica nei rispettivi settori. Si tratta in genere di imprese quotate nei principali indici di Borsa, caratterizzate da un’elevata capitalizzazione di mercato.

L’espressione ha origine dal gioco del poker: i gettoni blu, infatti, rappresentano tradizionalmente il valore più alto. Trasferendo il concetto alla Borsa, le azioni blue chip sono quindi quelle appartenenti a imprese di grandi dimensioni, ben consolidate e con una reputazione di lungo corso.

Queste aziende non solo hanno un ruolo centrale nell’economia del Paese in cui operano, ma sono anche considerate punti di riferimento per l’intero mercato finanziario. Nel tempo, il termine si è affermato a livello internazionale, e viene utilizzato sia negli Stati Uniti che in Europa, inclusa l’Italia, per distinguere i titoli principali da quelli più piccoli o meno stabili.

Quali sono le loro caratteristiche? 

Le azioni blue chip presentano una serie di tratti comuni che le rendono riconoscibili e spesso oggetto di analisi da parte di operatori e osservatori dei mercati. Tra le caratteristiche principali si possono citare: 

1. Dimensioni e capitalizzazione elevata: sono generalmente tra le più grandi del loro Paese. Hanno una capitalizzazione di mercato significativa e spesso fanno parte degli indici di riferimento. In Italia, ad esempio, molte di queste aziende sono incluse nel Ftse MIB, l’indice che raccoglie i 40 titoli più liquidi e rappresentativi di Piazza Affari. 

2. Solidità finanziaria: un elemento chiave che contraddistingue le blue chip è la stabilità dei loro bilanci. Sono imprese che operano da decenni, hanno attraversato cicli economici diversi e dispongono di flussi di cassa solidi.

3. Reputazione e leadership di mercato: le blue chip tendono a essere leader nei rispettivi settori. Che si tratti di energia, finanza, tecnologia o beni di consumo, queste aziende occupano posizioni dominanti e sono riconosciute a livello nazionale e internazionale. La loro reputazione contribuisce a renderle un punto di riferimento per investitori istituzionali e privati. 

4. Dividendi regolari: molte blue chip distribuiscono dividendi periodici ai propri azionisti. Sebbene l’entità del dividendo possa variare, la costanza nel pagamento è vista come un segnale di solidità e affidabilità. Questo è un vantaggio per chi vuole ricevere entrate regolari, senza rinunciare alla possibilità che il valore delle azioni aumenti nel tempo.

5. Liquidi e facilmente negoziabili: le azioni blue chip sono generalmente molto scambiate sui mercati. Questo significa che, rispetto ai titoli di società minori, è più facile comprare o vendere senza grandi oscillazioni di prezzo. La liquidità è un fattore importante per chi opera in Borsa, perché riduce i rischi legati alla difficoltà di smobilizzare (vendere) un investimento.

Negli Stati Uniti, le azioni blue chip sono spesso associate ai colossi quotati sul Dow Jones Industrial Average o sull’S&P 500. Nomi come Apple, Microsoft o Coca-Cola vengono comunemente citati come esempi. Queste società hanno una lunga storia, dimensioni globali e una presenza consolidata in settori cruciali dell’economia. 

In Italia, invece, il riferimento principale è appunto il Ftse MIB, dove sono presenti realtà considerate centrali per l’economia nazionale. Anche se la dimensione del mercato italiano non è paragonabile a quello statunitense, il concetto resta identico: le azioni blue chip tendono a essere quelle più stabili e rappresentative.

Perché è un concetto rilevante negli investimenti? 

Dal punto di vista dell’informazione finanziaria, parlare di blue chip significa affrontare il tema della stabilità e dell’importanza sistemica di certe imprese. Non si tratta di titoli privi di rischi: come tutte le azioni, anche le blue chip sono soggette alle oscillazioni dei mercati, ai cicli economici e alle dinamiche globali. Tuttavia, rispetto ad altre società meno strutturate, offrono alcune peculiarità: 

- Maggiore resistenza alle crisi: la diversificazione geografica e settoriale di molte blue chip consente loro di attutire meglio i contraccolpi delle recessioni. A questo si aggiunge un elemento meno “numerico” ma altrettanto rilevante: la reputazione. Le blue chip godono infatti di una fiducia consolidata, costruita negli anni grazie alla continuità dei risultati e al ruolo di leader nei rispettivi settori. Questa “nomea” contribuisce a rafforzarne la percezione di stabilità, soprattutto nei momenti di incertezza. 

- Visibilità e trasparenza: essendo spesso obbligate a pubblicare informazioni dettagliate e a rispettare standard stringenti di governance, queste aziende offrono un livello di trasparenza maggiore. 

- Ruolo negli indici di riferimento: dato che gli indici più seguiti includono perlopiù blue chip, il loro andamento influenza direttamente la percezione dell’intero mercato. 

È importante, comunque, sottolineare che il concetto di “sicurezza” in Borsa è sempre relativo. Anche le società più grandi possono attraversare momenti di difficoltà o vedere il valore delle proprie azioni ridursi sensibilmente.