Capital Gain

Cos'è il capital gain?

Il termine "capital gain" (o plusvalenza) si riferisce al guadagno ottenuto dalla vendita di un'attivià finanziaria quando il prezzo di vendita supera il prezzo di acquisto. Questo concetto è fondamentale per gli investitori, poiché rappresenta una parte significativa del rendimento totale di un investimento. Il capital gain può essere realizzato su vari tipi di titoli, tra cui azioni, obbligazioni, immobili e altri strumenti finanziari.

Come funziona il capital gain?

Quando un investitore acquista un titolo, il prezzo pagato rappresenta la base di costo. Se il titolo viene successivamente venduto a un prezzo superiore, la differenza tra il prezzo di vendita e la base di costo costituisce la plusvalenza realizzata. Ad esempio, se un investitore acquista un'azione per 100 euro e la vende per 150 euro, il capital gain è di 50 euro.

Il calcolo può essere influenzato da vari fattori, tra cui le commissioni di acquisto e vendita, i dividendi reinvestiti e altre spese correlate. È importante notare che il capital gain rappresenta solo una parte del rendimento totale di un investimento, che può includere anche i dividendi e altri redditi periodici.

Quando si pagano tasse sul capital gain?

La tassazione sul capital gain varia a seconda del paese e del tipo di attività finanziarie. In Italia, ad esempio, la tassazione standard sul capital gain è del 26% per la maggior parte degli strumenti finanziari, come azioni e fondi comuni di investimento. Tuttavia, esistono eccezioni significative, come i titoli di Stato (BOT, BTP, CCTeu), che sono tassati al 12,5%.Le tasse sono generalmente dovute al momento della vendita dell'asset.

Se si opera con il regime amministrato (è il caso più comune per le persone fisiche) è la banca a occuparsi del pagamento delle tasse, non occorre quindi inserire questi guadagni nella dichiarazione dei redditi (salvo alcune eccezioni, come ad esempio i guadagni su fondi non armonizzati). Un altro aspetto importante da considerare è che i guadagni possono essere compensati con un'eventuale perdita realizzata nei quattro anni precedenti (minusvalenza o capital loss), ma non sempre e non su tutti i prodotti: il fisco distingue infatti i guadagni da titoli finanziari in due categorie, redditi da capitale e redditi diversi, e solo quelli che rientrano nella categoria dei redditi diversi possono essere compensati.

Se invece si opera con il regime dichiarativo, è l'investitore (e non la banca) a doversi occupare di pagare le tasse, inserendo questi guadagni nella dichiarazione dei redditi; è quindi un regime più "complicato" da gestire per il piccolo investitore, ma in compenso garantisce più flessibilità sulle compensazioni tra guadagni e perdite. Il regime dichiarativo deve essere richiesto esplicitamente dall'investitore, in caso contrario la banca applicherà il regime amministrato.

Dove non si paga la tassa sul capital gain?

Esistono alcuni Paesi in cui il capital gain non è soggetto a tassazione o perlomeno in cui gli investitori possono beneficiare di un ambiente fiscale più favorevole e di aliquote di tassazione ridotte per specifici tipi di asset o per investitori non residenti. La lista di questi Paesi cambia nel corso del tempo, perché le politiche fiscali delle nazioni variano nel tempo (anche a seconda della necessità, o meno, di "attrarre" capitali).
Queste differenze nelle politiche fiscali possono influenzare le decisioni di investimento degli investitori, ma è bene tenere a mente che la componente fiscale è solo uno dei tanti aspetti da valutare nel momento in cui si sceglie in cui investire il proprio denaro.