Cash flow
Il cash flow, o in italiano flusso di cassa, è la liquidità che una società riesce ad accumulare (se è positivo) o consumare (se è negativo) in un determinato periodo di tempo. In pratica, rappresenta la capacità della società di investire nella propria attività senza ricorrere all'indebitamento.
Che differenza c'è tra cash flow e utile?
L'utile è il totale di tutti i costi e i ricavi che la società ha registrato in un certo periodo, indipendentemente dal fatto che abbiano generato un'entrata o un'uscita di cassa. Pensa per esempio a quando una società vende dei beni oggi, ma il pagamento avviene dopo 90 giorni: la vendita genera subito dei ricavi, ma genererà un flusso di cassa solo al momento del pagamento (sempre che il pagamento vada a buon fine).
In altre parole, utile e cash flow positivo non sono la stessa cosa: una società può registrare un utile ma avere comunque difficoltà di liquidità, o al contrario una società può avere un cash flow positivo ma chiudere comunque l'anno in perdita (ad esempio perché ha registrato elevati costi per svalutazioni).
Come si calcola il cash flow?
Il cash flow può essere calcolato sommando tutte le entrate di liquidità e sottraendo tutte le uscite, ma spesso si utilizza un metodo "semplificato": si parte dall'utile netto e lo si "depura" da tutti i costi e i ricavi che non hanno generato flussi di cassa (come per esempio le svalutazioni o gli ammortamenti). Come si fa a "depurare" l'utile da costi e ricavi non monetari? I costi non monetari vengono sommati all'utile, mentre i ricavi non monetari vengono sottratti all'utile. Il risultato di questo calcolo è, appunto, il cash flow.