Disaggio di emissione
Cos'è il disaggio di emissione?
Il disaggio di emissione (o scarto di emissione) è la differenza tra il valore di rimborso (che in genere coincide con il valore nominale, pari a 100) e il prezzo di emissione del titolo, nel caso in cui questa differenza sia positiva (tecnicamente, si dice che il bond è stato emesso "sotto la pari").
Perché è importante il disaggio di emissione?
Perché può essere definito come un "pezzo" del rendimento dei prestiti obbligazionari. Il motivo è facilmente intuibile: se il titolo viene rimborsato a un prezzo diverso da quello di emissione, anche questo è un guadagno, che si aggiunge alla cedola, per l'investitore che effettua un acquisto di un titolo obbligazionario.
Supponiamo, per esempio, che un'obbligazione con cedola del 2% annuo e scadenza triennale sia stata emessa a un prezzo di 97, mentre il rimborso avverrà a 100. In questo caso, il rendimento sarà composto da due parti: il 2% della cedola (in realtà sarebbe 2/97, ma arrotondiamo per semplicità) e il 3% circa dato dalla differenza tra il prezzo di rimborso di un titolo e di emissione. "Spalmando" questo 3% sui tre anni di vita del bond, significa circa un 1% annuo in più, quindi in totale circa un 3% in più.
Come è tassato il disaggio di emissione?
L'aliquota è la stessa applicata sulle cedole: il 12,5% per i titoli di Stato e assimilati, il 26% per tutte le altre obbligazioni.
Il disaggio di emissione esiste anche se compro i titoli sul mercato e poi lo rivendo a prezzo più alto?
No, la differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto sul mercato è una plusvalenza, non un disaggio di emissione.
Che differenza c'è tra il disaggio di emissione e l'aggio di emissione?
L'aggio di emissione è l'esatto contrario del disaggio: ci possono essere, infatti, casi di emissione sopra la pari: cioè con un prezzo di emissione superiore al prezzo di rimborso. Anche il calcolo del rendimento, ovviamente, sarà speculare: il rendimento sarà inferiore alla cedola, perché parte della cedola stessa sarà "mangiata" dalla differenza (negativa per l'investitore) tra i due prezzi.