Fusione (merger)

Che cos’è una fusione e cosa comporta?

Nel mondo della finanza e dell’economia aziendale, il termine fusione (in inglese merger) si riferisce a un processo attraverso cui due società decidono di unire le proprie attività, patrimoni e operazioni per costituire un’unica entità. È una delle principali operazioni di M&A (Mergers and Acquisitions, cioè fusioni e acquisizioni), insieme all’acquisizione vera e propria, in cui una società ne compra un’altra. 

Le fusioni sono strumenti strategici utilizzati dalle imprese per rafforzare la propria posizione sul mercato, accedere a nuove tecnologie, espandersi geograficamente o ottenere sinergie operative e finanziarie. Ma per chi possiede azioni o quote delle società coinvolte, è fondamentale comprendere come funziona una fusione, quali sono le sue implicazioni, e quali effetti può generare sul piano degli investimenti. 

Che cosa vuol dire fusione?

In termini generali, una fusione è un’operazione attraverso la quale due società si uniscono per formare una nuova entità, oppure una delle due viene assorbita dall’altra. La fusione può essere:

- Fusione per incorporazione: una delle società (detta società incorporante) assorbe l’altra, che cessa di esistere come entità giuridica autonoma. Gli azionisti della società incorporata ricevono azioni o quote della società incorporante. La società principale mantiene il suo status giuridico e assume anche quello delle aziende subentrate che si estinguono.

- Fusione propria (o fusione per unione): le due società si sciolgono e ne viene creata una nuova società che assume il patrimonio, i debiti e le attività di entrambe. In questo caso le società preesistenti perdono personalità giuridica.

Questa operazione, disciplinata in Italia dagli articoli 2501 e seguenti del Codice Civile, comporta importanti cambiamenti giuridici, organizzativi e finanziari. È un processo complesso che deve essere approvato dai consigli di amministrazione delle società coinvolte e successivamente dall’assemblea degli azionisti. 

Come funziona una fusione

La fusione viene solitamente preceduta da un’attenta analisi strategica e finanziaria. Una volta valutata la convenienza dell’operazione, le società coinvolte intraprendono un iter formale, che comprende: 

1. Progetto di fusione: le società redigono un documento con tutte le condizioni dell’operazione, tra cui il rapporto di cambio (cioè il numero di nuove azioni o quote che ogni azionista riceverà in cambio di quelle possedute). 

2. Relazioni degli amministratori e degli esperti indipendenti: per tutelare gli azionisti, è prevista una relazione che spieghi le ragioni economiche e strategiche della fusione. In alcuni casi, è richiesta anche una valutazione da parte di un esperto indipendente. 

3. Approvazione da parte delle assemblee: ogni società deve convocare un’assemblea straordinaria per approvare il progetto. 

4. Attuazione: una volta approvata, la fusione viene iscritta nel Registro delle Imprese e ha effetto giuridico. La società incorporata cessa di esistere (nel caso della fusione per incorporazione), e la nuova entità o la società incorporante assume i diritti e gli obblighi delle società fuse. 

Le implicazioni per un investitore 

Dal punto di vista dell’investitore, la fusione può avere impatti rilevanti. È importante valutare con attenzione le caratteristiche dell’operazione e gli effetti potenziali sul valore delle proprie azioni o quote. 

1. Rapporto di cambio: il numero di azioni che un azionista riceverà in cambio di quelle possedute nella società che partecipa alla fusione. Questo rapporto è determinato sulla base delle valutazioni economiche delle società coinvolte e può influenzare direttamente la posizione dell’investitore. 
Un rapporto di cambio favorevole può portare un vantaggio patrimoniale, mentre uno sfavorevole può ridurre il valore delle partecipazioni.

2. Diluzione o rafforzamento della propria quota: con la fusione, il capitale sociale della società risultante può aumentare. Gli investitori potrebbero vedere modificata la propria partecipazione relativa: alcuni potrebbero subire una diluzione (riduzione del peso delle proprie azioni), mentre altri potrebbero trovarsi in una posizione più solida se provengono dalla società con maggiore peso economico. 

3. Strategia e profilo di rischio della nuova entità: la nuova società o la società incorporante può avere una strategia differente rispetto alle società originarie. Per esempio, potrebbe operare in mercati diversi, avere un diverso livello di indebitamento o puntare su una diversa tipologia di clientela. Tutto ciò può modificare il profilo di rischio dell’investimento: un'azienda stabile che si fonde con una più rischiosa, o viceversa, cambierà il bilanciamento complessivo. 

4. Effetti di breve periodo sul prezzo delle azioni: nelle settimane e nei mesi che precedono e seguono una fusione, i titoli delle società coinvolte possono essere soggetti a una maggiore volatilità. Le aspettative del mercato, le indiscrezioni sulla fusione e le reazioni degli analisti possono generare variazioni significative di prezzo, che possono essere sia positive che negative.
In particolare, le azioni della società oggetto di acquisizione (in caso di fusione per incorporazione) tendono ad aumentare di valore, perché il prezzo offerto può essere superiore alla quotazione corrente.
Le azioni della società incorporante possono subire un calo se il mercato ritiene l’acquisizione troppo onerosa o poco strategica. 

Fusioni e acquisizioni: i diversi tipi 

Nel contesto delle mergers and acquisitions, le fusioni possono essere classificate in diverse categorie, ognuna con specifiche caratteristiche e implicazioni per gli investitori. 

1. Conglomerate mergers: si tratta di fusioni tra società che operano in settori completamente diversi. L’obiettivo può essere la diversificazione del rischio o l’accesso a nuovi mercati. Tuttavia, questo tipo di operazione può introdurre incertezze legate alla mancanza di sinergie operative. 

2. Fusioni orizzontali: coinvolgono imprese dello stesso settore e spesso diretti concorrenti. Possono aumentare la quota di mercato e generare economie di scala. Tuttavia, possono attirare l’attenzione delle autorità antitrust

3. Fusioni verticali: avvengono tra società che operano in fasi diverse della stessa filiera produttiva (per esempio, un produttore e un fornitore). Possono migliorare il controllo della catena di valore e ridurre i costi. 

Ogni tipo di fusione comporta rischi e opportunità diversi, che l’investitore deve valutare con attenzione, anche in funzione del proprio profilo e orizzonte temporale. 

Aspetti legali e regolamentari 

Come già accennato, in Italia le fusioni sono regolate dal Codice Civile, che prevede norme dettagliate per garantire trasparenza e tutela degli azionisti, in particolare delle minoranze. In alcune situazioni, le autorità antitrust o di vigilanza finanziaria (come la CONSOB o l’AGCM) possono intervenire per autorizzare o bloccare l’operazione. Inoltre, nel caso di società quotate in Borsa, la fusione può essere soggetta a ulteriori obblighi informativi, con la pubblicazione di prospetti e comunicazioni ufficiali agli investitori. 

Riassumendo, una fusione può essere una leva importante per la crescita e la trasformazione di un’impresa, ma anche un momento cruciale per chi detiene azioni o quote delle società coinvolte. È fondamentale analizzare il rapporto di cambio, il progetto strategico della nuova entità, l’andamento del capitale sociale e il contesto di mercato. Una buona comprensione delle operazioni di M&A può aiutare a interpretare correttamente i cambiamenti nel proprio portafoglio e a prendere decisioni più ponderate, senza cadere in entusiasmi o timori non giustificati.