Junk bond
Cos’è un junk bond?
Nel panorama obbligazionario esistono diversi strumenti, ognuno con caratteristiche e livelli di rischio differenti. Tra i più discussi, soprattutto per l’equilibrio delicato tra rendimento e rischiosità, ci sono i junk bond, termine che può suscitare timori ma che merita una spiegazione chiara e oggettiva. Conosciute anche come high yield bond, queste obbligazioni sono emesse da società o enti con una bassa qualità creditizia, cioè con un credit rating al di sotto del livello considerato "investment grade", questa è la soglia che separa le obbligazioni considerate investimenti sicuri da quelle speculative.
Il termine “junk bond”, letteralmente “obbligazione spazzatura”, è un modo per indicare le obbligazioni ad alto rendimento (high yield bond). Si tratta di titoli di debito che offrono tassi d’interesse più elevati rispetto alle obbligazioni di emittenti con un profilo di rischio più basso. Il motivo è che di le obbligazioni junk comportano una maggiore probabilità che l’emittente non sia in grado di restituire il capitale o pagare le cedole previste.
Il livello di rischio viene stabilito dalle agenzie di rating (rating agencies) come Standard & Poor’s, Moody’s o Fitch, che assegnano un credit rating a ciascun emittente. Quando il giudizio scende sotto il livello di “investment grade” (ad esempio, BBB- per S&P o Baa3 per Moody’s), le obbligazioni sono classificate come speculative o ad alto rischio, rientrando così nella categoria dei junk bond.
Da un punto di vista tecnico, quindi, i junk bond non sono strumenti illegali o truffaldini, ma semplicemente titoli emessi da debitori la cui solidità finanziaria è giudicata più debole. Questo non significa che il fallimento sia certo, ma che è statisticamente più probabile rispetto a emittenti con rating più elevati.
Chi li emette?
I junk bond sono emessi da società o enti che, per vari motivi, non dispongono di un rating sufficientemente alto da essere classificati come “investment grade”. Queste entità possono essere aziende in fase di sviluppo, società con una storia finanziaria travagliata, o imprese che operano in settori ad alta volatilità.
In alcuni casi, si tratta di aziende nuove sul mercato obbligazionario che, non avendo ancora una solida reputazione, devono offrire rendimenti più alti per attrarre investitori. In altri casi, si tratta di società che in passato avevano un rating più elevato, ma che hanno subito un declassamento da parte delle agenzie di rating a causa di difficoltà finanziarie, elevati livelli di indebitamento, o una performance negativa del business.
È importante notare che anche governi o enti pubblici di Paesi in via di sviluppo o con problemi strutturali possono emettere titoli considerati “junk” se il loro merito di credito è basso.
Il mercato dei junk bond rappresenta oggi una componente rilevante del mercato obbligazionario globale. Per molte imprese con un merito creditizio più basso, queste obbligazioni ad alto rendimento costituiscono uno strumento fondamentale per raccogliere capitale, soprattutto quando l’accesso a forme di finanziamento più tradizionali o a condizioni più vantaggiose risulta limitato.
Rendimento e rischio: un equilibrio da comprendere
Dal punto di vista dell’investitore, i junk bond presentano un trade-off ben definito: in cambio di rendimenti più alti, si assume un rischio di default più alto. Le cedole offerte da questi titoli sono generalmente più alte rispetto a quelle offerte da obbligazioni di emittenti con elevato merito creditizio. Tuttavia, questo rendimento aggiuntivo compensa il rischio che l’emittente non sia in grado di onorare i propri impegni.
Il rischio di default non è un’eventualità remota: nei momenti di crisi economica o settoriale, il tasso di insolvenza può aumentare sensibilmente. Per questo motivo, il mercato dei junk bond è spesso più volatile rispetto ad altri segmenti del mercato obbligazionario.
La valutazione del credit rating da parte delle agenzie è quindi uno strumento essenziale per chiunque voglia comprendere il livello di rischio associato a un determinato junk bond. Tuttavia, bisogna sempre tenere a mente che i rating non sono infallibili.
Come si collocano i junk bond nel panorama degli investimenti?
I junk bond occupano una posizione intermedia tra le obbligazioni tradizionali a basso rischio (come i titoli di Stato dei Paesi sviluppati) e gli investimenti più rischiosi come le azioni di piccole società.
Per alcuni investitori professionali, gli high yield bond possono rappresentare un modo per aumentare il rendimento complessivo di un portafoglio, bilanciando il rischio con altri strumenti più stabili. Tuttavia, si tratta di strumenti complessi, e per gli investitori meno esperti è essenziale comprenderne a fondo le caratteristiche prima di considerarne l’acquisto, anche in forma indiretta tramite fondi obbligazionari.
È anche utile sapere che i junk bond sono sensibili a vari fattori economici e finanziari: tra questi, i tassi di interesse, il ciclo economico, la disponibilità di credito e il sentiment degli investitori verso il rischio. Nei periodi di crescita economica, questi titoli possono beneficiare di una maggiore fiducia e mostrare buone performance; al contrario, nei periodi di recessione o incertezza, tendono a perdere valore più rapidamente rispetto a un obbligazione con un rating migliore.
Nonostante il nome poco rassicurante, i junk bond fanno parte a pieno titolo del mercato obbligazionario regolamentato. Le emissioni seguono regole precise in materia di trasparenza, prospetto informativo e obblighi verso gli investitori. Tuttavia, essendo strumenti caratterizzati da un credit rating basso, sono più esposti a variazioni di mercato e alle decisioni delle stesse agenzie di rating.
Il loro prezzo sul mercato secondario può variare anche in modo significativo nel breve periodo, ed è per questo che sono generalmente considerati strumenti adatti a investitori con una maggiore tolleranza al rischio e orizzonti temporali più lunghi.