Lipstick Index
Cos'è il Lipstick Index?
Il Lipstick Index, o indice del rossetto, è un indicatore economico informale che suggerisce che, durante i periodi di crisi economica, le vendite di cosmetici, in particolare dei rossetti, tendano ad aumentare. Questo concetto fu introdotto per la prima volta da Leonard Lauder, presidente di Estée Lauder (una delle più grandi aziende nel mercato dei cosmetici) all'inizio degli anni 2000.
L'idea alla base di questo fenomeno è che, in periodi di crisi, le abitudini di consumo cambiano e le persone riducono gli acquisti di beni costosi ma continuano a concedersi piccoli lussi, come un rossetto.
Questo perché se l'economia va bene i timori di perdere il lavoro o di veder ridotte le proprie entrate sono bassi e la propensione a fare spese più importanti è più elevata. Al contrario, quando l'economia comincia a rallentare le spese cominciano a diminuire. Secondo questa teoria, l'indice del rossetto, potrebbe essere un segnale indiretto che l'economia sta attraversando un periodo difficile o che comunque la popolazione percepisce dei rischi, ad esempio a causa di un aumento dell'incertezza.
L'effetto rossetto: un fenomeno economico reale?
Il concetto del Lipstick Index si basa su un fenomeno psicologico noto come effetto rossetto, il quale suggerisce come, nei momenti di incertezza economica, i consumatori si orientino verso beni di consumo accessibili, piuttosto che su acquisti di lusso più impegnativi. Questo perché, nonostante dei tagli alle spese, i consumatori cercano comunque qualche piccola consolazione, che può essere un rossetto al posto di un abito firmato ad esempio. Questo comportamento è stato osservato in diversi momenti storici, come la Grande Depressione negli Stati Uniti e la crisi finanziaria degli anni 2000.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, ad esempio, Winston Churchill avrebbe affermato che il rossetto era un bene essenziale per il morale delle donne, e il governo britannico decise di mantenerne la produzione, nonostante le restrizioni sui beni di consumo. Anche negli Stati Uniti, in momenti di difficoltà economica, le vendite di rossetti sono spesso rimaste stabili o addirittura aumentate, confermando la tendenza di questo fenomeno.
Il Lipstick Index e le cattive correlazioni economiche
Nonostante la popolarità del Lipstick Index, molti economisti mettono in dubbio la sua validità come indicatore economico.
Il problema principale è che la relazione tra recessioni e aumento delle vendite di rossetti non è sempre chiara. Inoltre, non mostra una vera relazione causale. Potrebbe essere solo una casualità così come potrebbe essere che questi andamenti dipendano da altri fattori. L'economia è un sistema troppo complesso per concentrarsi solamente sulle vendite di un prodotto. Oltre agli effetti delle crisi economiche, le vendite del cosmetico possono essere significativamente influenzate dalle mode e dai cambiamenti nelle abitudini di consumo. Anche in periodi di stabilità economica, l'evoluzione dei gusti dei consumatori, l'emergere di nuove tendenze estetiche e l'impatto della pubblicità e dei social media possono determinare variazioni importanti nella domanda, indipendentemente dall'andamento dell'economia.
Nonostante quanto osservato da Lauder, non sempre i dati sulle vendite di questi prodotti mostrano una correlazione chiara e costante con i cicli economici. Ad esempio, durante la recessione del 2008, le vendite di rossetti non sono aumentate in modo significativo. Uno degli esempi più evidenti dei limiti del Lipstick Index è stato sotto gli occhi di tutti durante la pandemia. L'economia ha subito un crollo significativo, accompagnato da una profonda incertezza sul futuro. Secondo la logica dell'indice, ci si sarebbe aspettati un aumento nelle vendite, ma la realtà è stata ben diversa. Con le restrizioni che limitavano le occasioni sociali e l'uso diffuso delle mascherine, il rossetto ha perso gran parte della sua funzione estetica e simbolica, registrando un calo nelle vendite. Questo episodio mostra come fattori esterni, come le abitudini di consumo e le necessità pratiche, sono decisamente più rilevanti della relazione ipotizzata dell’indice.
Il Lipstick Index può essere usato come un fenomeno interessante dal punto di vista psicologico e culturale, ma non rappresenta un indicatore affidabile per gli investimenti. Esistono numerosi indici sviluppati secondo la stessa logica, ossia quella di correlare l’andamento economico a un prodotto o a un fenomeno apparentemente marginale. Il più noto e con basi teoriche più solide è il Big Mac Index. Tuttavia, molti altri indicatori sono stati proposti nel tempo, come il Mascara Index, l’Hemline Index (lega la lunghezza delle gonne alle fasi economiche), o il Men’s Underwear Index (suggerisce che la domanda di biancheria intima maschile diminuisca nei periodi di crisi). Questi indici, pur offrendo spunti interessanti, condividono con il Lipstick Index gli stessi limiti e la mancanza di una correlazione economica affidabile. Di conseguenza, è difficile stabilire se uno sia più preciso degli altri, con l’eccezione del Big Mac Index, che gode di basi più solide.