Opa
Cosa significa Opa
Un'Opa (offerta pubblica di acquisto) è un'operazione con cui un soggetto (l'offerente o i soggetti offerenti) si offre di acquistare le azioni di una società da chiunque ne sia attualmente in possesso.
In pratica, l'offerente (che in genere è un'altra società) stabilisce un prezzo e si impegna a comprare le azioni di chiunque ne sia in possesso e le voglia cedere a quel prezzo, garantendo così parità di condizioni a tutti i potenziali venditori.
Gli attuali azionisti, comunque, non sono obbligati a vendere: sta a loro decidere se accettare l'offerta, e quindi cedere le azioni, oppure no.
L'opa è regolata dal testo unico della finanza tuf e ci possono essere diverse tipologie.
Come funziona un'Opa
Il primo passo è presentare alla Consob un documento di offerta contenente le informazioni necessarie sull'acquirente, sulla società oggetto di Opa, sul prezzo, sulle eventuali condizioni poste dall'offerente... insomma contenente ogni dato utile.
Dopo la comunicazione alla Consob, che serve a garantire il regolare andamento delle negoziazioni, e una volta ottenuta la sua approvazione, il secondo passo è un comunicato contenente ogni dato necessario al pubblico per decidere se aderire o no. Nel comunicato, viene anche specificato il periodo di tempo (in genere poche settimane) entro cui si può aderire.
Nel periodo indicato (periodo di Opa), ogni azionista decide se aderire o meno, e in caso positivo lo comunica alla propria banca. Infine, al termine del periodo d'Opa, avviene lo scambio effettivo: le azioni passano al nuovo proprietario e il venditore ottiene il denaro.
Differenza tra Opa totalitaria e parziale
Opa totalitaria: è il caso più "classico". Si verifica quando l'offerente ha intenzione di scalare la società (buyout), ottenendo la maggioranza dei diritti di voto, e cerca quindi di rastrellare il maggior numero possibile di azioni. Acquisterà quindi tutte le azioni che gli attuali proprietari vorranno cedere.
Opa parziale. L'offerente pone dei limiti al numero di azioni che è disposto ad acquistare: se le adesioni dovessero superare questa soglia, può acquistare da ciascun aderente una "fetta" di quelle portate in adesione (è il cosiddetto riparto). Oppure può decidere di acquistarle tutte, ma non è obbligato a farlo e deve averlo indicato nel documento di offerta.
Differenza tra Opa obbligatoria e volontaria
Opa obbligatoria: l'offerente è obbligato per legge a lanciare l'Opa, in genere perché ha già superato una soglia (30% dei diritti di voto di una società quotata) che gli garantisce una certa "influenza" sulla società.
Opa volontaria: l'offerente non è obbligato a lanciare l'Opa, ma vuole comunque farlo per aumentare la propria partecipazione nella società.
Casi particolari di Opa
Opa residuale: se dopo un'Opa totalitaria l'offerente ha più del 95% della società, ha l'obbligo di acquistare i restanti titoli da chi ne faccia richiesta, pagando un corrispettivo pari a quello dell'OPA precedente. Questo serve a garantire una ulteriore "via di uscita" a chi non aveva accettato la prima offerta.
Inoltre, chi ha una partecipazione superiore al 90% (anche non a seguito di OPA), ha l'obbligo di acquistare i restanti titoli da chi ne faccia richiesta se non ripristina entro novanta giorni un "flottante" (cioè i titoli in circolazione) sufficiente ad assicurare le negoziazioni.
Infine, chi ha più del 95% in seguito a un'Opa totalitaria, ha il diritto (ma non l'obbligo) di acquistare "d'ufficio" anche le azioni residue - è il cosiddetto squeeze out.
Differenza tra Opa, Ops e Opas
Opa: il prezzo è pagato interamente in contanti.
Ops (offerta pubblica di scambio): il prezzo è pagato in azioni della società offerente.
Opas (offerta pubblica di acquisto e scambio): il prezzo è pagato parte in contanti e parte con azioni della società offerente.